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La reputazione della Barbera d’Asti tra territorio, turismo e sostenibilità

In questo nuovo scenario, i Consorzi oltre alla valorizzazione e alla tutela indagano anche sulla loro reputazione mettendo in campo strategie per rafforzare la propria immagine.

di Vincenzo D’Antonio
 
20 novembre 2020 | 10:25

La reputazione della Barbera d’Asti tra territorio, turismo e sostenibilità

In questo nuovo scenario, i Consorzi oltre alla valorizzazione e alla tutela indagano anche sulla loro reputazione mettendo in campo strategie per rafforzare la propria immagine.

di Vincenzo D’Antonio
20 novembre 2020 | 10:25
 

È aspetto che va già consolidandosi nell’articolata realtà dei Consorzi delle nostre Dop e Igp. Vediamo qual è questo elemento. Come da oggetto sociale il Consorzio esplicita la sua ragione d’essere nel tutelare il prodotto e indi nel valorizzarlo: tutela e valorizzazione. Tutto chiaro. Da qualche tempo sta subentrando un terzo elemento, necessario per agire efficacemente nella “reputation economy”. E questo terzo elemento, ma guarda, si denomina proprio “reputazione”.

Negli ultimi 5 anni nella provincia di Asti gli arrivi sono aumentati del +28% e le presenze del +15% - La reputazione della Barbera d’Asti tra territorio, turismo e sostenibilità

Negli ultimi 5 anni nella provincia di Asti gli arrivi sono aumentati del +28% e le presenze del +15%

Fare “reputazione” è cosa diversa dal tutelare e dal valorizzare ma di queste due attività costituisce la struttura che tiene salda e percorribile la mission. Volessimo presentarla in disegno penseremmo alla H maiuscola: un asse è la tutela, l’altro asse è la valorizzazione e la barra orizzontale è la reputazione.

La reputazione della Barbera d’Asti tra territorio, turismo e sostenibilità

Quale è il trend della Barbera d’Asti Docg?
In lodevole ottemperanza di questa emergente attività di reputazione ha agito il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato. Sono oltre 300 le aziende socie del Consorzio nel 2019; raddoppiate rispetto al 2014 a conferma del ruolo di aggregatore di interessi riconosciuto al Consorzio negli ultimi anni. Ventuno milioni le bottiglie certificate.

Al netto dei Consorzi di prodotti che sviluppano volumi e valori ingenti, forse bastevoli le dita delle due mani per contarli, gli altri non potendo disporre in organico di risorse da allocare in Ufficio Studi, ricorrono agilmente e con grande utilità di risultato a una sorta di outsourcing reso possibile dalla Fondazione Qualivita.

La reputazione della Barbera d’Asti tra territorio, turismo e sostenibilità

Ecco, ed è proprio quanto è avvenuto: il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato ha commissionato alla Fondazione Qualivita una ricerca volta a comprendere, mediante studio ed analisi, il posizionamento e il trend della Barbera d’Asti Docg.

La componente “tutela” in questa fase è propriamente tutela legale, dacché si tratta di fare espletare normale attività di vigilanza sul mercato e anche, grandissima la rilevanza, porre le condizioni affinché si attui la registrazione del marchio in Cina.

La componente “valorizzazione” consiste nella costanza delle azioni di promozione internazionale in America, in Asia e in Europa.

Tre obiettivi: sostenibilità, sviluppo territoriale e incoming turistico
Poggiano sulla solida base della reputazione da consolidare e da accrescere, mediante rafforzamento di immagine e awareness, tre obiettivi strategici: la sostenibilità, anche in visione del progetto Ue Farm to Fork (F2F), lo sviluppo territoriale a volere intendere un’ineludibile coesione tra tessuto produttivo e indotto, l’incoming turistico e per esso il correlato sviluppo dell’enoturismo non disgiunto da un rafforzamento, a pandemia superata, della pianificazione di eventi b2b e b2c.

Fondamentale il rilancio dell’enoturismo
L’enoturismo è di strategica (e vitale) importanza per la Barbera d’Asti Docg. I dati Istat (variazione 2019 su 2014) mostrano un evidente incremento dei flussi turistici: negli ultimi 5 anni nella provincia di Asti gli arrivi sono aumentati del +28% e le presenze del +15%.

Una crescita che porta con sé lo sviluppo di altri settori, dai servizi alle infrastrutture, fino alle ricadute benefiche su tutto il tessuto territoriale.

La mappa sensoriale della Barbera d’Asti Docg
Tra le buone pratiche realizzate dal Consorzio, il progetto Barbera 2.0 condotto con l’Università degli Studi di Torino con lo scopo di creare un’innovativa mappa sensoriale della Barbera d’Asti Docg attraverso l’analisi delle aree di produzione e delle caratteristiche chimico-fisiche e sensoriali del vino.

La reputazione della Barbera d’Asti tra territorio, turismo e sostenibilità

«Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato - ha dichiarato Filippo Mobrici, presidente del Consorzio di Tutela della Barbera, Vini d'Asti e del Monferrato - può essere considerato il cuore di un territorio ricco di unicità enologiche, paesaggistiche e culturali, dal 2014 Patrimonio dell’Umanità Unesco. Uno scenario che rappresenta circa il 30% della superficie vitata a denominazione d’origine del Piemonte, dove convergono lavoro, cultura e occupazione. Nasce da questa consapevolezza la volontà di investire in un progetto di ricerca che, a cominciare dalla Barbera d’Asti Docg, prodotto di massima identità in termini economici e di immagini, arrivi a tracciare un quadro analitico circostanziato del Monferrato del vino; un lavoro che metta in evidenza le attività e i numeri del Consorzio e le prospettive dei nostri vini, importanti e blasonati ambasciatori del made in Italy nel mondo».

Consorzi sempre più importanti per il futuro del vino
«La nuova ricerca, realizzata dalla Fondazione Qualivita per il Consorzio di Tutela della Barbera, Vini d'Asti e del Monferrato conferma come, anche in momento di crisi i Consorzi di tutela siano strumenti di organizzazione e sviluppo che permettono di trovare soluzioni di crescita significative per tutto il territorio - ha affermato Mauro Rosati, direttore generale di Fondazione Qualivita - Turismo, sviluppo rurale, coesione sociale, sostenibilità ambientale sono alcuni degli ambiti in cui la Barbera d’Asti Docg afferma dinamiche positive per i produttori e per il pertinente territorio».

Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, appropriatamente supportato dalla ricerca svolta dalla Fondazione Qualivita, ha così posto le basi per agire efficacemente nello scenario, mutato rispetto al precedente, che già si prefigura nel mondo post Covid-19.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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