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Ripartiamo dal vino: Rosso Isola dei Nuraghi Igt “Jù” 2017 Cantine di Dolianova

“Jù” era il nome del giogo di buoi che attraversava le vigne per aprire la terra e renderla fertile. Oggi, il nome del giogo di buoi diventa il nome di un vino che rappresenta la sintesi della storia dell’azienda.

 
24 gennaio 2021 | 09:31

Ripartiamo dal vino: Rosso Isola dei Nuraghi Igt “Jù” 2017 Cantine di Dolianova

“Jù” era il nome del giogo di buoi che attraversava le vigne per aprire la terra e renderla fertile. Oggi, il nome del giogo di buoi diventa il nome di un vino che rappresenta la sintesi della storia dell’azienda.

24 gennaio 2021 | 09:31
 

Il nome di Dolianova, in Sardegna, è da sempre legato alla produzione di vini di qualità. In quest’area le prime testimonianze della cultura vinicola sono addirittura millenarie, come raccontano i reperti nuragici (brocche, torchi) ritrovati nella zona. Quando, nel 1949, 35 viticoltori si unirono per dare vita alle Cantine di Dolianova non immaginavano forse il grande cammino che le cantine avrebbero percorso nei decenni successivi. I numeri parlano chiaro, e disegnano il profilo di una realtà unica in Sardegna per importanza e capacità produttiva. 1.200 ettari dedicati ai migliori vitigni sardi: le vigne sono concentrate principalmente nel Parteolla, nel sud della Sardegna. 4 milioni di bottiglie/anno: le Cantine di Dolianova sono fra le prime in Sardegna per numero di bottiglie vendute. Export nei 5 continenti: oltre che nei Paesi europei, l’azienda è presente in America, Asia, Africa e Oceania. Oltre 300 soci conferitori, molti alla terza generazione: molti di loro sono figli o nipoti dei soci fondatori e con il loro impegno proseguono il sogno dei loro padri. Nel 2019 le Cantine hanno compiuto 70 anni di attività.

Vino degustato: Rosso Isola dei Nuraghi Igt “Jù” 2017 Cantine di Dolianova

“Jù” era il nome del giogo di buoi che attraversava le vigne per aprire la terra e renderla fertile, pronta ad accogliere la vite. Oggi, il nome del giogo di buoi diventa il nome di un vino che rappresenta la sintesi della storia dell’azienda. “Jù”, due lettere, un suono breve e forte, per raccontare con una sola sillaba l’anima di una Cantina che non si ferma, capace di affrontare il futuro con sapienza e con coraggio. Alla pigiatura segue una macerazione di circa 12-14 giorni a una temperatura di 26-28°C. Alla svinatura il vino è travasato in vasche di cemento vetrificato dove svolge la fermentazione malolattica e quindi trasferito in barrique nuove dove affina per 24 mesi. Dopo questo periodo, il vino è imbottigliato e fatto riposare per altri 6 mesi in posizione orizzontale prima di essere disponibile per la vendita.

Il colore è rosso rubino intenso, tendente al granato con l’invecchiamento. Al naso il vino è intenso, profondo e strutturato. Si riconoscono fitti sentori di ciliegia matura, spezie e note balsamiche di macchia mediterranea. In bocca corpo generoso ed elegante, aromi di frutta rossa matura e liquirizia, accompagnati da speziature dolci e tannini raffinati. Ideale per accompagnare carni rosse e formaggi stagionati.

Ripartiamo dal vino Jù 2017 Cantine di Dolianova
Rosso Isola dei Nuraghi Igt “Jù” 2017 Cantine di Dolianova

Per informazioni: www.cantinedidolianova.it


Paolo Porfidio è laureato in enologia e lavora come head sommelier al ristorante Terrazza Gallia, al settimo piano dell’Excelsior Hotel Gallia di Milano. Si è classificato primo nel sondaggio “Personaggio dell’anno 2019 - Premio Italia a Tavola” nella categoria Sala e Hotel. Grande è la sua popolarità nel mondo professionale e sui social network, tanto che nel sondaggio è risultato il candidato più votato in assoluto tra tutte le categorie. Di recente è stato nominato coordinatore di Aspi (Associazione sommellerie professionale italiana) Milano. Nel sondaggio Personaggio dell'anno 2020 compare di nuovo tra i candidati, nella sezione Sala e Hotel (per votare CLICCA QUI).

Paolo Porfidio al Terrazza Gallia - Porfidio, da enologo a sommelier «Nel sondaggio vittoria inaspettata»
Paolo Porfidio al Terrazza Gallia

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