Ultimo nato tra i progetti di Lodovico Antinori è il Sof, un rosé ispirato e voluto da sua figlia Sophia: l’idea è quella di un rosé di altissimo livello e in stile provenzale che guarda negli esiti a Domaine Ott, storico produttore con cui si identifica la Provenza in termini enologici. Ma il Sof ha un’anima italiana: prodotto in Toscana, racconta una passione che si tramanda di padre in figlia ed esprime le molteplici sfumature della costa toscana con rara eleganza e livelli qualitativi altissimi. Il Sof è un Toscana Igt, un rosato ottenuto da uve rosse: i vigneti di Syrah e Cabernet Franc sono vicini al mare sulla costa dell’Alta Maremma, in posizione speculare alla Provenza. Il clima è più fresco rispetto all’interno e garantisce un’acidità delle uve ideale per la vinificazione in rosa.
Sof: la bottiglia ricorda un'anfora - Foto Lorenzo Lessi
Un color pesca tanto desiderato
Le uve vengono selezionate dai
vigneti di San Giovanni a Bibbona. I terreni, situati a mezza collina, sono composti da sabbia e limo, con una lieve presenza di argilla.
I venti provenienti dal mare creano una buona escursione termica che permette di mantenere la freschezza e l’aroma del frutto e di raggiungere una bella acidità. La raccolta viene effettuata a mano, alle prime luci dell'alba, durante la prima settimana di settembre. Gli acini diraspati vengono lievemente pressati, ottenendo così il mosto fiore. È proprio in questo momento che l’
enologa Helena Lindberg, grazie alla sua capacità tecnica, effettua varie degustazioni del mosto, attenti controlli visivi, al fine di raggiungere il color pesca/ramato fortemente desiderato dai suoi ideatori, Sophia e Lodovico Antinori. La vinificazione è comunque effettuata in bianco. Successivamente, viene fatta la fermentazione alcolica in tini di acciaio a temperatura controllata, a cui segue un affinamento di circa 5 o 6 mesi, sempre in acciaio, per preservare i delicati aromi di questo vino.
L’ultima annata in commercio è la 2020.
Sapidità e finezza
Arioso e profumato, con note di fiori e frutti bianchi ma anche melograno, ribes rosso e fragola, con rimandi balsamici. Ricorda la brezza marina e l’intensità della terra dove vengono coltivate le uve da cui nasce. In bocca ha una bella struttura, anche se a livello aromatico è meno importante e impegnativo del naso. Ideale per la sua sapidità e finezza ad
accompagnarsi a crudi e grandi aperitivi, ma anche a fritture di pesce, insalate, piatti di carne bianca, cucina fusion in genere, sushi ma anche salumi e formaggi mediamente stagionati.
Per informazioni:
www.biserno.it