Il Valcalepio Rosso Riserva Doc «I due Lauri» 2016 dell’azienda agricola Medologo Albani di Trescore Balneario (BG), si è classificato primo nel concorso internazionale «Emozioni dal Mondo: Merlot e Cabernet insieme». La 17esima edizione della manifestazione, che si è svolta a Bergamo, organizzata dall’associazione Vignaioli Bergamaschi e riconosciuta dall’Oiv, l’«Organisation International de la Vigne et du Vin», ha raccolto 56 giudici da 22 Paesi, che hanno assegnato 66 medaglie d’oro.
Nella cornice del Castello degli Angeli di Carobbio degli Angeli, in provincia di Bergamo, le sei commissioni previste hanno degustato 220 campioni di vino provenienti da 18 nazioni, in collaborazione con il Centro Studi Assaggiatori di Brescia.
Un momento del concorso Emozioni dal mondo 2021
30 medaglie doro a vini italiani e 36 vini esteri
Sono state assegnate 30 medaglie d’oro alle etichette provenienti dall’Italia (11 al Veneto, seguito dalla Lombardia con 9 medaglie, la Sicilia con 4 riconoscimenti, 3 al Trentino e una medaglia per Toscana e Piemonte). 36 le medaglie d’oro vinte dai vini esteri, con le produzioni più lontane che sono arrivate dall’Australia e dal Canada.
Il concorso ha premiato in particolare le bottiglie prodotte in Serbia, con ben 10 medaglie, Croazia, con 5 premi, Macedonia del Nord, Francia, Repubblica Ceca, Slovenia, Romania, Slovacchia, Ungheria e Germania. Per i premi vedi il pdf allegato
«Siamo soddisfatti per i 220 campioni ricevuti da 18 Paesi, compresa la Francia, storico produttore del taglio bordolese – commenta l’enologo Sergio Cantoni, ideatore della manifestazione -. Emozioni dal Mondo ha acquisito negli anni una grande credibilità internazionale e rappresenta un appuntamento molto atteso nel mondo dell’enologia».
Sergio Cantoni
Assegnato il Premio della Stampa intitolato a Roberto Vitali
Il Concorso internazionale «Emozioni dal Mondo: Merlot e Cabernet insieme» ha dedicato il Premio della Stampa a Roberto Vitali, giornalista enogastronomico scomparso lo scorso novembre. Insieme ad Alberto Lupini ha fondato la nostra testata, con il nome di «Bergamo a Tavola», poi diventata «Lombardia a Tavola» e in seguito «Italia a Tavola». Per l'elenco vedi il pdf allegato.
15 etichette, tra le quali figura anche un vino israeliano, si sono aggiudicate il prestigioso riconoscimento. I giornalisti in giuria hanno decretato fra i migliori vini le produzioni provenienti da Australia, Canada, Croazia, Francia, Germania, Italia, Macedonia del Nord, Moldavia, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia e Ungheria. Per il nostro Paese ha vinto il premio intitolato a Roberto Vitali il Maremma Toscana Cabernet Sauvignon 2018 «Punton del Sorbo» della Fattoria Mantellassi di Magliano in Toscana, in provincia di Grosseto.
Ha vinto un vino simbolo dell'enologia bergamasca
Il vino vincitore fa parte della storia della cantina Medolagio Albani, ma anche della storia del Valcalepio. È una delle prime Riserve fatte e da sempre e uno dei vini di maggiore interesse della produzione bergamasca. Il Valcalepio Rosso Riserva Doc «I due Lauri» 2016 dell’azienda agricola Medolago Albani di Trescore Balneario, in provincia di Bergamo, è un taglio bordolese ottenuto da uve merlot 60% e Cabernet Sauvignon 40% vinificate separatamente. L’unione dei due vini avviene in perfetta armonia, sublimando le caratteristiche dei singoli vitigni con l’invecchiamento per almeno due anni in botticelle di rovere francese da 500 litri.
Il Valcalepio rosso Riserva I due Lauri e il produttore Emanuele Medolago Albani
Gradazione alcolica: 13,5 % vol.
Colore: rosso rubino molto intenso con bagliori porpora.
Profumo: elegante, ampio, con marcati sentori di piccoli frutti.
Gusto: grande personalità e struttura, con lunga persistenza aromatica.
Abbinamento: accompagna carni rosse, brasate, lesse e la cacciagione.
Temperatura di servizio: 18° – 20°
L’Azienda Vitivinicola Medolago Albani vanta 23 ettari vitati con un’esposizione ottimale in una conca rivolta a mezzogiorno. I terreni calcareo-argilllosi e l’ottimo micro-clima favoriscono da secoli la coltivazione della vite. Risalgono infatti ai primi anni del Cinquecento la chiesa e la cantina, mentre l’attuale villa padronale è un ottimo esempio di architettura settecentesca.