Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
venerdì 19 aprile 2024  | aggiornato alle 08:12 | 104686 articoli pubblicati

A "Piceno Open Anteprima" Un trionfo degli autoctoni delle Marche

A Offida (Ap) la 3ª edizione di Piceno Open Anteprima conferma la qualità di vitigni come Montepulciano, Pecorino e Passerina. Questa realtà vitivinicola, ora di 2 milioni di bottiglie, punta ai 5 milioni per il 2020

di Mariella Morosi
 
29 aprile 2016 | 17:38

A "Piceno Open Anteprima" Un trionfo degli autoctoni delle Marche

A Offida (Ap) la 3ª edizione di Piceno Open Anteprima conferma la qualità di vitigni come Montepulciano, Pecorino e Passerina. Questa realtà vitivinicola, ora di 2 milioni di bottiglie, punta ai 5 milioni per il 2020

di Mariella Morosi
29 aprile 2016 | 17:38
 

L'“orgoglio Piceno”, lo slogan con cui la migliore produzione enologica delle Marche si era presentata al Vinitaly, è stato riproposto ad Offida (Ap) alla terza edizione di Piceno Open Anteprima. La vetrina di degustazione della produzione 2015 svoltasi nel trecentesco convento di San Francesco, sede dell’Enoteca regionale delle Marche, ha confermato il livello qualitativo raggiunto attraverso la valorizzazione dei vitigni autoctoni come Montepulciano, Pecorino e Passerina. Una produzione che, soprattutto negli ultimi anni, si è confermata come l’espressione più autentica di un territorio vocato alla vitivinicoltura fin dall’epoca preromana grazie alla fortunata combinazione tra clima, vicinanza del mare e conformazione collinare.



L’Anteprima, organizzata dalla cooperativa Vinea, insieme al Consorzio tutela vini Piceni, è stata soprattutto l’occasione di tracciare un bilancio del continuo impegno dei produttori verso la qualità. L'obiettivo di Vinea, cui aderiscono 550 aziende della provincia di Ascoli Piceno, è principalmente quello di promuovere i prodotti a denominazione di origine controllata e quelli derivanti da agricoltura biologica del territorio piceno. Il Consorzio di tutela, nato nel 2002, di cui è presidente Angela Velenosi, conta 44 associati ma in considerazione dell’appartenenza di importanti cantine sociali ha alcune centinaia di soci effettivi.

La produzione picena vanta la Docg Offida caratterizzata da tre tipologie: Pecorino, Passerina e Offida Rosso, e tre Doc: Rosso Piceno - conquistata nel 1968 - che è anche prodotto nella tipologia Superiore. Qualificata è anche la produzione di Falerio, il bianco identitario dell'Ascolano in cui tradizionalmente entrano Trebbiano, Passerina e Pecorino, e Terre di Offida, nella tipologie Passerina Passito, Vin Santo e Spumante.



«La realtà vitivinicola picena - ha detto Luigi Massa, direttore di Vinea - conta un totale di 7.500 ettari vitati di cui circa 4mila iscritti alla Doc e alla Docg con una produzione complessiva di 550mila ettolitri, oltre la metà di quella della Regione Marche. Di questi circa 300mila a Doc Docg». La produzione 2015 ammonta in totale a 2 milioni di bottiglie, ma l'ambizioso obiettivo dichiarato è quello di arrivare nel 2020 a 5 milioni di bottiglie. Ma sempre - è stato sottolineato - imprescindibile da quello primario della tutela dell’ambiente.

«I nostri prodotti - ha sottolineato Ido Perozzi, presidente di Vinea - si stanno ritagliando uno spazio di rilievo sui mercati anche internazionali e già da qualche anno si sono affermate le espressioni più caratteristiche del territorio come Passerina e il Pecorino, che secondo recenti studi di mercato sono risultati le e etichette in maggior incremento di vendite sugli scaffali della grande distribuzione. È stato fatto molto negli ultimi anni dai nostri produttori, ma siamo consci che c’è ancora tanto da fare». Molti i progetti per potenziare questa realtà produttiva.



Ancora più determinato Armando Falcioni, direttore del Consorzio vini Piceni all’apertura dell’Anteprima. «Vogliamo - ha detto - essere la novità dei prossimi anni», ricordando i recenti successi alla manifestazione veronese. Il principale vino prodotto, il Rosso Piceno, che ha ottenuto la Doc quasi 40 anni fa, è forse il più noto e affermato. Quello Superiore, che può essere prodotto solo nell’area compresa tra 13 comuni sempre dell'Ascolano, è caratterizzato rispetto al Rosso da un ulteriore affinamento in legno, ma non esclusivamente, per conquistare note aromatiche più intense. L’uvaggio previsto dal disciplinare è Montepulciano e Sangiovese, il primo in percentuale tra il 35%-85%, il secondo 15%-5%. Altri vitigni sono consentiti in misura non superiore al 15%.

Ne risultano rossi complessi ed armonici, tannici e aromatici, vocati alla longevità. La Passerina, dalle note floreali e fruttate e con un'acidità ideale anche per la spumantizzazione, era una volta poco considerata per la vinificazione in purezza dimostrando poi, grazie a studi e sperimentazioni, una valida personalità. Alla riscoperta e alla valorizzazione del Pecorino ha contribuito invece, in anni recenti, un complesso studio di zonazione grazie alla collaborazione tra Vinea, l’Unversità di Milano e il professor Attilio Scienza.



Giallo paglierino, il Pecorino dà sensazioni intense con note floreali e lievemente speziate. «Il Piceno è stato a lungo considerato un territorio marginale vocato ma senza espressione - ha detto in un messaggio la presidente del Consorzio, Angela Velenosi - ma ora i nostri autoctoni stanno imponendosi sui mercati internazionali e nazionali, senza perdere la fedeltà alle nostre denominazioni e alle nostre particolarità. Il territorio, inoltre incanta anche gli occhi per la sua bellezza e il palato per la qualità del suo agroalimentare».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Union Camere
Agugiaro e Figna Le 5 Stagioni
Fonte Margherita

Union Camere
Agugiaro e Figna Le 5 Stagioni

Fonte Margherita
Festival Brodetto 2024
Molino Dallagiovanna