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Timorasso, riscoprendo il vitigno In viaggio con il Consorzio Colli Tortonesi

Noto fin dal Medioevo ha ritrovato dignità grazie al vignaiolo Walter Massa. Ad oggi è uno degli autoctoni più importanti del Piemonte. L'hashtag #spettacolotimorasso è l'iniziativa di valorizzazione scelta dal Consorzio

di Alberto Lupini
direttore
 
07 luglio 2017 | 18:58

Timorasso, riscoprendo il vitigno In viaggio con il Consorzio Colli Tortonesi

Noto fin dal Medioevo ha ritrovato dignità grazie al vignaiolo Walter Massa. Ad oggi è uno degli autoctoni più importanti del Piemonte. L'hashtag #spettacolotimorasso è l'iniziativa di valorizzazione scelta dal Consorzio

di Alberto Lupini
direttore
07 luglio 2017 | 18:58
 

L'area è fra le più incontaminate d'Italia (tante colline, montagne, boschi e pochi residenti). È anche una delle zone con più prodotti tipici (dal formaggio ai salumi, senza dimenticare il tartufo bianco che rivaleggia con quello di Alba). E poi c'è il vino, lo si produce da sempre, ma solo nell'ultimo decennio ha avuto la giusta valorizzazione grazie alla riscoperta del suo grandissimo bianco, l'autoctono che di più non si può: il Timorasso, un vino bianco vocato a invecchiare e che alla cieca e al buio non ha timore di competere con molti rossi per la sua struttura e ricchezza aromatica.

Timorasso, riscoprendo il vitigno In viaggio con il Consorzio Colli Tortonesi

Il Timorasso (pur con sole 300mila bottiglie) e i suoi fratelli hanno finalmente deciso di uscire allo scoperto e come prima tappa hanno affidato ad un qualificato gruppo di produttori il compito di rappresentarli in quel di Milano. Come sede hanno scelto uno dei ristoranti più tipici della vecchia Milano (quasi a sottolineare il legame con la tradizione e le origini contadine), I Binari, posto peraltro oggi in quella via Tortona che è una delle strade della più intensa movida milanese. Sicuramente una di quelle con più eventi di tendenza. E il Timorasso probabilmente vuole inserirsi in questa scia, avendo tutti i titoli per farlo.

#spettacolotimorasso è del resto l'hashtag che racchiude il mito del vitigno autoctono a bacca bianca, coltivato nella "terra di mezzo" tra il Monferrato, il Gavi e l'Oltrepò Pavese sin dal Medioevo. I vini prodotti da questo vitigno sono parte dell'orgoglio del Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi, che rappresenta circa 2mila ettari di produzione di vini di qualità, compresi nei territori di trenta comuni in provincia di Alessandria. Qui, oltre al Timorasso, si producono Rossi (Barbera e Croatina), e bianchi (Cortese).

Il Timorasso ha una grande storia alle spalle, se ne trova presenza anche nella prima enciclopedia agraria redatta nel XIV secolo. Nel corso del tempo diventa il più importante vitigno bianco piemontese, relativamente a superficie e quantità prodotte. Il suo declino inizia in seguito alla seconda guerra mondiale, parallelamente al boom economico e allo spopolamento delle aree agricole. Fortunatamente l'impegno di un gruppo di giovani vignaioli tortonesi ne riscopre l'antica tradizione e intraprende la strada del rilancio.

Timorasso, riscoprendo il vitigno In viaggio con il Consorzio Colli Tortonesi

Un nome per tutti, Walter Massa, il pioniere del Rinascimento di questo vino bianco. Nei primi anni '90 è lui a produrre quella che viene considerata ufficialmente la prima bottiglia. La notizia fece fermento, e quella che poteva rimanere un'iniziativa isolata iniziò a destare la curiosità di altri vignaioli. Seguirono le orme di Walter anche Andrea Mutti e Paolo Poggio. Il successo è esponenziale, altri vignaioli tortonesi partecipano all'iniziativa.

Nel 2011 viene inserita la sottozona "Terre di Libarna" nel disciplinare del Timorasso, che arriva a comprendere terreni vitati fino in Val Borbera, dove i vigneti vanno dai 400 ai 600 metri di altitudine. Qui il Timorasso ha caratteristiche diverse, date da un clima più rigido e terreni composti da marne bianche e sassose.

La storia del Timorasso continua fino al 2017, quando il vitigno diventa co-protagonista nel film di Giovanni Veronesi "Non è un paese per giovani". Qui il bianco tortonese, dimenticate le declinazioni interne alla Denominazione, viene descritto come un vino che «va dimenticato». Vitigno, terreno e stile di vinificazione, infatti, permettono di lasciare senza paura le bottiglie in cantina, adeguatamente conservate, e di assaggiarle anche dopo dieci anni. L'invecchiamento accentua la nota aromatica, il minerale e l'idrocarburo, tipiche di questo vitigno.

Timorasso, riscoprendo il vitigno In viaggio con il Consorzio Colli Tortonesi

Il Consorzio tutela vini Colli Tortonesi
Il Consorzio, con il suo presidente Stefano Bergaglio e i vice presidenti Carlo Volpi, Mario Mensi e Andrea Mutti, è garante della valorizzazione della Doc Colli Tortonesi, attraverso iniziative di promozione come le Strade del vino, percorsi tra vigneti, aziende agroalimentari e cantine create per valorizzare turisticamente la storia e la qualità dei vini appartenenti alla Doc. Il Consorzio rappresenta oggi il 90% della produzione di uva totale del comprensorio.

Timorasso, riscoprendo il vitigno In viaggio con il Consorzio Colli Tortonesi

I soci del consorzio sono 43, compresa la Cantina sociale di Tortona che rappresenta a sua volta più di 250 produttori: Banfi, Battegazzore, Nebraie di Andrea Tacchella, Azienda agricola Canevaro Luca, Cantine Volpi, Cascina Bandiera, Cascina Gentile, Cascina La Ghersa, Cascina Montagnola, Cascina Salicetti, Colonna Roberto e Alessandro, Società agricola Corte Solidale, Società agricola Semplice, Azienda agricola Daglio, Azienda agricola Davico Nicola, Azienda agricola Del Cerabino, Azienda agricola Fiordaliso, Fontanalbina, I Carpini, Azienda agricola Il Borghetto, La Castagna, La Colombera, La Morella, La Vecchia Posta, Calandra Nicoletta, Azienda agricola Luigi Michele Boveri, Azienda agricola Mandirola Enrico, Mariotto Claudio, Azienda agricola Monterosso, Mutti Andrea, Azienda agricola Oltretorrente, Azienda agricola Poggio Paolo, Azienda agricola Pernigotti Adele, Azienda agricola Poggio di Poggio Ezio e C., Azienda agricola Pomodolce, Renato Boveri Vignaiolo, Ricci Carlo Daniele, Azienda agricola San Rufino, Azienda agricola Terensano, Terralba, Azienda agricola Terre di mezzo, Terre di Sarizzola, Azienda agricola Tirelli Andrea, Valli Unite, Vigne Marina Coppi, Vigneti Boveri Giacomo, Vigneti Massa, Viticoltori del Tortonese.

Stefano Bergaglio - Timorasso, riscoprendo il vitigno In viaggio con il Consorzio Colli Tortonesi

Stefano Bergaglio

I comuni appartenenti al Consorzio sono 30, in provincia di Alessandria: Tortona, Viguzzolo, Castellar Guidobono, Casalnoceto, Volpeglino, Volpedo, Monleale, Berzano, Pozzol Groppo, Sarezzano, Carbonara Scrivia, Spineto Scrivia, Villaromagnano, Cerreto Grue, Montemarzino, Monperone, Montegioco, Paderna, Villalvernia, Carezzano, Costa Vescovato, Avolasca, Casasco, Brignano Frascata, Castellania, Sant'Agata Fossili, Gavazzana, Cassano Spinola, Sardigliano e Stazzano. Recentemente si è aggiunta la Val Borbera con la sottozona Terre di Libarna.

Per informazioni: www.collitortonesi.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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