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Il Moscato di Scanzo ha il suo bicchiere

di Marco Di Giovanni
 
25 gennaio 2019 | 11:55

Il Moscato di Scanzo ha il suo bicchiere

di Marco Di Giovanni
25 gennaio 2019 | 11:55
 

Dopo diversi anni di ricerca il Consorzio di tutela Moscato di Scanzo ha scelto il bicchiere più adatto per la degustazione di un vino unico. Non solo un oggetto, ma un simbolo che esalti il prodotto e lo identifichi.

La presentazione ufficiale del bicchiere si è tenuta nella sala Galizzi all'oratorio di Rosciate (Bg). Una cerimonia tanto di nicchia quanto elegante e formale, a richiamare le caratteristiche di nicchia e di prestigio della perla Docg della bergamasca.

Sono intervenuti per l'occasione il presidente del Consorzio del Moscato di Scanzo Paolo Russo, il sindaco di Scanzorosciate Davide Casati, l'onorevole Marco Zanni, l'assessore regionale Dario Violi e il fondatore di Ros - azienda a cui va il merito della concreta realizzazione del calice - Sergio Pezzotta.

Stefano Pezzotta, Dario Violi, On. Marco Zanni, Davide Casati e Paolo Russo (Il Moscato di Scanzo ha il suo bicchiere)
Sergio Pezzotta, Dario Violi, On. Marco Zanni, Davide Casati e Paolo Russo

«Una serata importante», ha introdotto Paolo Russo, che da anni è vicino ai produttori del Consorzio, in vita da ormai 25 anni. È stata sua l'iniziativa di realizzare un bicchiere ad hoc che rappresentasse il prodotto Moscato di Scanzo. «Ma che bicchiere utilizzare?»: l'iter è stato lungo, di circa due anni. Si è cominciato con le prime indagini di mercato, poi i confronti, poi le idee più allettanti sul tavolo. «Una prima scrematura l'ha fatta il direttivo, scegliendo alcune forme piuttosto che altre, anche con l'aiuto di Ros. I cinque bicchieri individuati sono stati dati ai produttori, che li hanno utilizzati per degustare il prodotto. Da lì sono diventati quattro, di cui se ne sono selezionati 2. Infine, tutti insieme, abbiamo deciso di comune accordo».


Non quindi una scelta fatta di fretta, anzi. Ma non stupisce, perché «un prodotto di eccellenza come il Moscato di Scanzo - ha commentato Davide Casati - merita un bicchiere all'altezza. Senz'altro lo valorizzeremo in occasione delle prossime feste del Moscato di Scanzo». L'ultima è stata l'edizione dei record, ha voluto ricordare il sindaco, auspicando che a settembre si replichi e si faccia ancora meglio. «Questo bicchiere rappresenta un po' la voglia di valorizzare e di promuovere, un obiettivo comune a tutte le aziende del Consorzio».

(Il Moscato di Scanzo ha il suo bicchiere)

Valorizzazione sì del prodotto ma, per estensione, anche del suo territorio. È a questo che si riferisce l'onorevole Marco Zanni, che si definisce «non un grande intenditore di vini ma un sostenitore della mia terra», tanto affezionato ad essa da essersi presentato al convegno nonostante fosse appena diventato papà. «Ricordo un divertente episodio a Bruxelles - racconta Zanni - abbiamo proposto il Moscato di Scanzo a dei colleghi stranieri, i quali si sono fin da subito lamentati delle porzioni, abituati a bere in altra maniera. È chiaro che non conoscessero il prodotto». Ed ecco, introdotto da Zanni, un altro importante scopo che il bicchiere porta con sé: insegnare il Moscato affinché questo possa essere compreso. Il Consorzio a questo proposito ha iniziato anche una politica di export del prodotto made in Bergamo, una sorta di simbolo della produzione vitivinicola provinciale, perché «non è fatto come prima fonte di reddito - intuisce Zanni - ma per passione, per dare risalto ad un piccolo territorio, per raccontare quello che noi italiani siamo capaci di fare».

(Il Moscato di Scanzo ha il suo bicchiere)

Gli fa eco l'assessore regionale Dario Violi: «Un prodotto di qualità come il Moscato di Scanzo Docg è tale anche perché non facilmente replicabile. Ci vuole quindi pazienza per farlo conoscere a tutti, così che tutti riescano ad apprezzarlo».

Sergio Pezzotta conclude, prima che il bicchiere venga mostrato ai presenti, descrivendone le caratteristiche tecniche: «Cristallino e con una forma tra le più recenti ad essere ideate». Insomma, «il massimo dell'evoluzione per la degustazione». Proprio Pezzotta insieme al presidente del Consorzio hanno sollevato il velo che copriva il bicchiere. Ad un forte applauso e ad una vivace e coinvolta presentazione è seguita la degustazione di Moscato di Scanzo proprio con un bicchiere che, ne siamo convinti, è un altro passo verso la valorizzazione di questa "perla" di Bergamo.

Per informazioni: www.consorziomoscatodiscanzo.it

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