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Chianti Classico in passerella Degustazioni di rango a Milano

Doppia presentazione a Identità Golose, con la Gran Selezione 2016, che ha voluto celebrare i 300 anni della Denominazione, e al Westin Palace con le 200 etichette dei 64 produttori di Gallo Nero .

di Gabriele Ancona
vicedirettore
 
29 ottobre 2019 | 09:59

Chianti Classico in passerella Degustazioni di rango a Milano

Doppia presentazione a Identità Golose, con la Gran Selezione 2016, che ha voluto celebrare i 300 anni della Denominazione, e al Westin Palace con le 200 etichette dei 64 produttori di Gallo Nero .

di Gabriele Ancona
vicedirettore
29 ottobre 2019 | 09:59
 

Gli onori di casa li hanno fatti il 28 ottiobre Giovanni Manetti e Carlotta Gori, presidente e direttrice del Consorzio, che hanno sottolineato l’importanza fondamentale della data 24 settembre 1716. Quel giorno, per la prima volta nella storia, nacque un territorio di vino. Il Granduca Cosimo III de’ Medici decise infatti di delimitare con un bando alcuni territori particolarmente vocati per la produzione di vini di alta qualità.

Giovanni Manetti, Carlotta Gori e la gran selezione 2016 (Chianti Classico in passerella Degustazioni di rango a Milano)

Giovanni Manetti, Carlotta Gori e la Gran Selezione 2016

Il bando s’intitolava “Sopra la Dichiarazione de’ Confini delle quattro regioni Chianti, Pomino, Carmignano e Val d’Arno di Sopra”, in cui l’area più estesa era rappresentata proprio da quel territorio compreso tra le città di Firenze e Siena in cui nasceva l’omonimo vino Chianti (Classico). Un territorio già di successo, tanto da far germogliare l’idea di proteggerlo e tutelarlo.

Il simbolo del Gallo Nero sul bicchiere da degustazione (Chianti Classico in passerella Degustazioni di rango a Milano)
Il simbolo del Gallo Nero sul bicchiere da degustazione

Oggi il Chianti Classico si estende su 70mila ettari, di cui 7.200 iscritti all’omonimo albo (96%) e annovera 510 i soci, di cui 351 imbottigliatori. La produzione media annua si attesta tra i 36 e i 38 milioni di bottiglie. «Dobbiamo produrre vini unici, non replicabili - ha dichiarato Manetti - L’unico aspetto inamovibile è il territorio, che dobbiamo trasferire nella bottiglia. E il Sangiovese, l’uvaggio principe, lo rispecchia in toto». Un territorio all’insegna della biodiversità: il 65% è boschivo, oltre il 40% dei vigneti è in regime bio certificato, oltre il 30% delle aziende utilizza fonti di energia rinnovabile e più del 70% sfrutta buone pratiche in termini di sostenibilità.

«Per quanto riguarda il futuro - ha annotato il presidente - è allo studio un progetto che prevede l’aggiunta di un’ulteriore dimensione geografica. Vogliamo affiancare al nome Chianti Classico anche il preciso luogo di provenienza, il villaggio, la frazione».

Tavolo di degustazione (Chianti Classico in passerella Degustazioni di rango a Milano)
Tavolo di degustazione

Grande fermento, quindi, ha dato il via alla degustazione di otto campioni, otto Chianti Classico Gran Selezione 2016. «La Gran Selezione - ha spiegato Giovanni Manetti - è una tipologia nata nel 2014. Vini prodotti da singola vigna o da selezione delle migliori uve aziendali. Invecchiamento minimo 30 mesi, di cui 3 di affinamento in bottiglia. Nell’ambito del Chianti Classico sono 136 le aziende che la producono, dando origine a 155 etichette».

Nell’Hub di Identità Golose Milano sono stati serviti in ordine geografico, da nord a sud, otto 2016 di grande caratura. Asciutti e freschi, con una marcata identità conferita dal Sangiovese, hanno saputo esprimere i valori di una vendemmia equilibrata, definita, a ragione, «fantastica».

Nell’ordine, Principe Corsini Villa Le Corti (San Casciano Val di Pesa), Gran Selezione Zac, Biologico, 100% Sangiovese; Castello Vicchiomaggio (Greve in Chianti), Gran Selezione La Prima, 90% Sangiovese, 10% Merlot; Le Filigare (Barberino Tavernelle), Gran Selezione Lorenzo 2016, Biologico, 100% Sangiovese; Cantina Castelvecchi (Radda in Chianti), Gran Selezione Madonnino della Pieve, 100% Sangiovese; Ricasoli (Gaiole in Chianti), Gran Selezione Castello di Brolio, 95% Sangiovese, 5% Cabernet Sauvignon; Castello di Fonterutoli (Castellina in Chianti), Gran Selezione Castello Fonterutuli, 92% Sangiovese, 8% Malvasia Nera e Colorino; Tenuta di Arceno (Castelnuovo Berardenga), Gran Selezione Strada al Sasso, 100% Sangiovese; Fontodi (Greve in Chianti), Gran Selezione Vigna del Sorbo, Biologico, 100% Sangiovese. Vini armonici, fini, freschi, ma anche intensi e potenti. Vini gastronomici.

 Al Westin Palace, in collaborazione con l’Ais Milano, gli operatori professionali hanno quindi potuto valutare 200 etichette di 64 produttori, ma anche il Vin Santo del Chianti Classico e l’Olio Dop Chianti Classico. «Siamo orgogliosi di confrontarci con gli esperti del settore in una piazza competitiva come quella milanese, presentando i nostri Chianti Classico Gallo Nero, il prodotto della nostra terra, espressione di quella combinazione unica e irripetibile di caratteristiche pedoclimatiche, capacità tecnica, profilo geomorfologico che identifica i nostri vini e il nostro lavoro di produttori», ha commentato Giovanni Manetti.

Per informazioni: www.chianticlassico.com

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