La decisione definitiva sarà presa solo a fine aprile, tuttavia è probabile che quest’anno il Consorzio per la tutela dell’Asti Docg decida di non sbloccare le riserve accumulate nell’ultima vendemmia.
Lo ha reso noto lo stesso
Consorzio, ricordando che il 4 marzo scorso il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di rinviare a fine aprile la decisione al riguardo, per poter verificare l’evoluzione delle vendite, in particolare sui mercati internazionali, nonché i riscontri delle manifestazioni fieristiche di ProWein e Vinitaly e l’andamento climatico con i relativi rischi derivanti da gelate tardive. In considerazione dei trend stabili dei consumi e dei valori delle giacenze esistenti, i rappresentanti della Parte agricola consortile hanno avanzato la proposta di non sbloccare la riserva a seguito di una prima consultazione con i produttori di uva, con l’auspicio di poter ottenere una resa produttiva, per la prossima vendemmia, superiore a quella del 2018.
«Si ribadisce e si ricorda - si legge in una nota - che già per la vendemmia 2017 il Consorzio ha proposto all’Assessorato Agricoltura una soluzione orientata nei confronti dei viti-vinicoltori, ottenendo però il parere negativo dei dirigenti della Regione. Apprende dalla stampa, con piacere e stupore, che l’Assessore Giorgio Ferrero ha trovato la soluzione per lo sblocco differenziato, solo per la suddetta categoria di produttori, per la quale il Consorzio riconosce il ruolo e l’impegno profuso per promuovere e valorizzare il Moscato d’Asti in Italia e nel mondo. Consorzio, ricoprendo un incarico Erga omnes a tutela di tutti i soggetti sottoposti al sistema dei controlli della Denominazione, ha l’obbligo di garantire la corretta interpretazione delle norme vigenti in materia, senza arrecare discriminazioni tra le diverse categorie che compongono la filiera produttiva. Non è silente né inoperoso e rimane in attesa che l’Assessore formuli criteri che regolamentino, in modo equo, una diversa gestione dello sbloccaggio».
Per informazioni:
www.astidocg.it