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Da Alois Lageder a Valori, l’alfabeto del vino d’eccellenza

L’edizione 2017 di Summa, che ha segnato il 20° anniversario della manifestazione dal respiro internazionale, ha portato a Magrè (Bz) alcune tra le migliori etichette prodotte dalle aziende vitivinicole italiane

di Guido Ricciarelli
 
15 luglio 2017 | 10:39

Da Alois Lageder a Valori, l’alfabeto del vino d’eccellenza

L’edizione 2017 di Summa, che ha segnato il 20° anniversario della manifestazione dal respiro internazionale, ha portato a Magrè (Bz) alcune tra le migliori etichette prodotte dalle aziende vitivinicole italiane

di Guido Ricciarelli
15 luglio 2017 | 10:39
 

Ci sono appuntamenti che rappresentano una tappa obbligata nel palinsesto di ogni winelover che si rispetti. “Summa” è tra questi. Un evento cresciuto nel tempo grazie alle cure di Alois Lageder, in cui ci pare sterile (come ancora avviene) ravvisare contrapposizioni con il concomitante Vinitaly di cui costituisce, al contrario, un imperdibile complemento. Introdotto da un memorabile Walking Wine Dinner dipanatosi all’interno della tenuta di Magrè (Bz), tra Casòn Hirschprunn & Tòr Löwengang, il 20° Anniversario di Summa si è poi svolto in una giornata secca di degustazioni, difficile da riassumere in poche righe di racconto.

Da Alois Lageder a Valori, l’alfabeto del vino d’eccellenza

Tanto vale, quindi, giocare con l’ordine alfabetico dei produttori presenti a partire dalla A dell’impeccabile padrone di casa. Da provare l’intenso e speziato Cabernet Sauvignon Cor Römigberg 2014, etichetta di punta nel catalogo di Alois Lageder. B come Boscarelli per un Sangiovese di classe e temperamento, come il Vino Nobile di Montepulciano Il Nocio 2013. Alla lettera C menzione d’obbligo per Caiarossa, Capannelle, Cavalleri e Castello di Ama con, rispettivamente, il dolce/fresco Caiarossa 2012, il Solare 2011 (esemplare per pienezza e carattere), il nitido e delicato Franciacorta Pas Dosé 2012 ed il Chianti Classico Gran Selezione San Lorenzo, continuo e contrastato.

Dönnhoff si guadagna l’esclusiva della lettera D con il cristallino e teso Oberhäuser Brücke Riesling Spätlese 2014. Fattoria di Fiorano di cui segnaliamo il complesso e coinvolgente Fiorano Rosso 2011, introduce alla G di Gunderloch e Guado al Tasso. Infiltrante e seducente il Nackenheim Rothenberg Riesling Großes Gewächs 2015 e tutto da godere il Bolgheri Superiore Guado al Tasso 2014, dinamico e gustoso, gioiello di casa Antinori.

Alla lettera L risponde da par suo, in una sorta di suggestivo parallelo tra aziende confinanti, Le Macchiole con lo splendido, per densità e slancio, Paleo Rosso 2013. Imbarazzo della scelta alla lettera M tra Marchesi Gresy, Monteverro e Montevertine dopo tre bicchieri di rango come il composto e raffinato Barbaresco Gaiun Martinenga 2008, l’aitante e generoso Monteverro 2013 e Le Pergole Torte 2014, tutto razza e sentimento.

Da Alois Lageder a Valori, l’alfabeto del vino d’eccellenza

Solida la lettera P, rappresentata al meglio da portabandiera come Petrolo (succoso ed elegante il Val d’Arno di Sopra Sangiovese Vigna Bòggina Bògginanfora 2015), Pio Cesare (deciso e classico il Barbaresco Il Bricco 2013), Podere Il Carnasciale (saporito e compiuto Il Caberlot 2013) e Pol Roger (volume e cremosità permeano lo Champagne Brut Vintage 2006). Le ultime menzioni sono per Tormaresca (potente ed avvolgente il Castel del Monte Aglianico Bocca di Lupo 2012) e Valori (solido e sfaccettato il Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Vigna Sant’Angelo 2010). Buon Compleanno Summa e venti di questi ventesimi...

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