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Addio all'enologo Giorgio Grai Cotarella: Il vino perde una colonna

Bolzanino, se ne è andato questa mattina all’età di 89 anni. Gli esperti lo hanno sempre definito “uno dei migliori nasi del mondo”. Noto per la sua figura di enologo, è stato anche un apprezzato ristoratore. Cotarella (presidente dell’Associazione enologi italiani): «Una persona elegante, un esempio per tutti».

di Federico Biffignandi
 
31 ottobre 2019 | 12:07

Addio all'enologo Giorgio Grai Cotarella: Il vino perde una colonna

Bolzanino, se ne è andato questa mattina all’età di 89 anni. Gli esperti lo hanno sempre definito “uno dei migliori nasi del mondo”. Noto per la sua figura di enologo, è stato anche un apprezzato ristoratore. Cotarella (presidente dell’Associazione enologi italiani): «Una persona elegante, un esempio per tutti».

di Federico Biffignandi
31 ottobre 2019 | 12:07
 

L’enologo Giorgio Grai è morto questa mattina all’età di 89 anni. Nativo di Bolzano era conosciuto in tutto il mondo per le sue attività nel mondo del vino che gli erano valse il titolo di “uno dei migliori nasi del mondo”.

Giorgio Grai (Addio all'enologo Giorgio Grai Cotarella: Il vino perde una colonna)
Giorgio Grai (foto: wildcooking.it)

In una delle sue ultime interviste, rilasciate all’Alto Adige nel 2013, Grai si definiva “bastardo: padre triestino, madre roveretana, una nonna ungherese e una ceca, una moglie bulgara, un suocero transilvano. Il mio cognome è l’italianizzazione di Krainz, cui mio padre fu costretto nel 1919. Ma Bolzano resta la mia Heimat. Io qui sono stato italiano fra i tedeschi e tedesco fra gli italiani come mi ha definito qualcuno, ma non ho mai avuto problemi, ho lavorato bene con tutti e ho avuto ottimi rapporti con i miei clienti, prima all’Hotel Roma di Via Marconi dove sono nato e poi all’Edi Bar di Piazza Walther. Amico di tutti, compreso Durnwalder al quale dò del tu”.

Bucci nelle Marche, l’antica cantina di San Severo in Puglia, Coli in Toscana le sue ultime collaborazioni, ma anche quella che lo ha visto impegnato nell’assortimento dei vini per Esselunga. Con la sua compagna Marina Danieli gestiva Villa Dragoni, a Buttrio (Ud), dove dava sfoggio delle sue qualità di ristoratore, intrattenitore, uomo dotato di cultura, carisma, magnetismo. Una personalità forte che non risparmiava commenti anche sferzanti.

Riccardo Cotarella (presidente dell’Associazione enologi ed enotecnici italiani), raggiunto telefonicamente da Italia a Tavola, ha ricordato Grai con commozione e profonda stima: «Giorgio è stato un pioniere, un esploratore dei territori, delle uve e dei vini italiani. Ha messo in risalto la figura del tecnico e noi gli dobbiamo molto. È una colonna del nostro mestiere e del mondo del vino, ha creato il rinascimento del vino italiano. In eredità ci lascia molto, non solo professionalmente, ma anche umanamente. Era elegante nei modi e per come si presentava, sarà da esempio per i giovani enologi come lo è stato per me».

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