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“Terre di Pisa - Terre del Vino” Un’area con un export da 54 milioni

di Mariella Morosi
 
04 giugno 2019 | 09:58

“Terre di Pisa - Terre del Vino” Un’area con un export da 54 milioni

di Mariella Morosi
04 giugno 2019 | 09:58
 

Grande affluenza di visitatori, wine lowers, enotecari e sommelier alla 2ª edizione di Terre di Pisa-Terre del vino, la manifestazione promossa dalla Camera di Commercio di Pisa.

e dedicata alla promozione delle migliori etichette del territorio che dalla costa si estende nel Livornese e, a sud, fino alla Maremma e al Chianti Classico senese. È una vasta area dalle caratteristiche diverse con altrettante indicazioni geografiche tipiche ma che, nel loro insieme, suscitano sempre maggior interesse nei mercati. Solo l'export nel 2018 ha toccato i 54 milioni di euro.

Una delle tante degustazioni dell'iniziativa (Terre di Pisa - Terre del Vino Un’area con un export da 54 milioni)
Una delle tante degustazioni dell'iniziativa

Oltre 300 etichette sono state portate in degustazione dai 36 produttori che hanno aderito alla manifestazione, ospitata nella sede della Camera di Commercio. Delineato, nelle degustazioni, un quadro enologico variegato di un territorio dalle tante specificità geologiche e climatiche, ma tutte in grado di creare condizioni ideali per vini di qualità. Il convegno "Dalla vigna alla tavola" ha visto la partecipazione di Claudio D'Onofrio e di Gianpaolo Andrich del Dipartimento di Scienze Agrarie dell'Università di Pisa, di Eloisa Cristiani della Scuola Superiore di S.Anna mentre Michele Shah, esperta di mercati mondiali si è espressa sulle prospettive dei vini pisani in termini di comunicazione e di mercati di sbocco. Intervenuto, sulla base della propria esperienza, anche Alessandro Torcoli, direttore del magazine "Civiltà del bere".

Trentasei produttori hanno aderito alla manifestazione (Terre di Pisa - Terre del Vino Un’area con un export da 54 milioni)

Due i seminari-degustazioni: "Il taglio bordolese nei vini delle Terre di Pisa" condotto da Daniele Cernilli di "Dr.Wine" e "La Doc Terre di Pisa: il rosso eil Sangiovese nelle nuove annate" da Daniele Boco. La Camera di Commercio di Pisa supporta i produttori con varie iniziative come la costituzione, lo scorso dicembre, del Consorzio Volontario per la Tutela dei Vini delle Terre di Pisa, naturale conclusione del percorso che nel 2011 portò alla costituzione della Doc. Per il suo presidente, Valter Tamburini, il vino di qualità è uno degli alfieri del più vasto progetto "Terre di Pisa", nuova destinazione turistica che vede in sinergia soggetti pubblici e privati, amministrazioni locali, associazioni di categoria e oltre 300 imprese del settore agroalimentare, vitivinicolo e dell'ospitalità di 34 comuni (Fauglia, Crespina, Lari, Chianni, Capannoni, Palaia, Peccioli, Terricciola, Casciana Terme, Ponsacco, Pontedera, Montopoli V.A., San Miniato, Orciano Pisano, Lorenzana e Santa Luce).

Vitigni toscani protagonisti a Terre di Pisa (Terre di Pisa - Terre del Vino Un’area con un export da 54 milioni)
Vitigni toscani protagonisti a Terre di Pisa

«È ormai convincimento diffuso - ha detto Valter Tamburini - che una destinazione turistica possa meglio competere con le altre se riesce a distinguersi presentando un’offerta completa, in grado di far vivere al visitatore un’esperienza emozionale da condividere e raccontare. Il brand Terre di Pisa e il protocollo di intesa che lo disciplina è da considerare un punto di partenza per obiettivi sempre più ambiziosi, primo tra tutti il riconoscimento in sede legislativa di 'Ambito territoriale omogeneo' da parte della Regione Toscana».

Pisa ha una storia vinicola che affonda le sue radici in tempi antichi, quando gli Etruschi introdussero la coltivazione della vite. Nel corso dei secoli, grazie all’intraprendenza dei mercanti di vino pisani e all’abilità politica della famiglia dei Medici, la produzione si è affermata consolidando la propria identità, fino alla conquista della denominazione Terre di Pisa. Grande è stata l'affluenza di pubblico alle postazioni allestite nella Borsa Merci della Camera di Commercio di Pisa dove i produttori avevano portato in degustazione le loro etichette dai vari territori: San Miniato, Valdera-Monti Pisani, Colline Pisane, Volterra e Alta Val di Cecina, Riparbella e Montescudaio. Aziende diverse, molte biologiche o in fase di riconoscimento, dalla più piccola come la Fattoria San Vito di Matteo Piccioli di Calci, un ettaro e mezzo in produzione (4.500 bottiglie) e altri due in divenire, tra cui una vigna abbandonata da recuperare, fino ai 110 ettari -di cui metà dedicati solo al Sangiovese- di Badia di Morrona della famiglia Gaslini Alberti.

Cantina d'arte del Podere La Chiesa (Terre di Pisa - Terre del Vino Un’area con un export da 54 milioni)
Cantina d'arte del Podere La Chiesa

In totale l'azienda, nata nel 1939, gestisce 600 ettari: 40 di oliveti e il restante a seminativo e bosco. Impegnata nella sostenibilità, destina ad agriturismo e a ristorazione varie strutture, tra una Badia del 1.100. Si producono etichette di territorio con grande passione, spesso abbandonando altre professioni per la sfida di fare grandi vini. Anche le cantina sono state ingrandite e attrezzate per essere del tutto autonome in ogni fase della vinificazione, come a Marcampo di Volterra dove Genuino e Claudia, padre e figlia curano personalmente il vigneto producendo 5 etichette. L'idea, nata nel 2005, era quella di far rivivere la tradizione vitivinicola degli etruschi, come dimostrano i numerosi reperti rinvenuti nell'area.

Ma sono tante, qui, le donne del vino, come Caterina Gargari, architetto, che nell'azienda di famiglia Pieve de' Pitti, integrata su una struttura medievale, è attivissima in vigna e in cantina per ottenere i vini che ha in mente. Stesso entusiasmo e passione in Cristina di Spazzavento che con il marito Alessandro cura i 9 ettari intorno ad un casale del '700 sulla collina tra Ponsacco e Casciana Terme. Poi c'è Laura Leone dell'azienda Agricola Castelvecchio, che la famiglia Pantani coltiva dal 1956. Sulle etichette dei loro vini sono riprodotti brani letterari. Premiatissimo il loro vin santo da Malvasia, Trebbiano e Colombana, classico abbinamento toscano, che risposa per 5 anni nei caratelli.

Ci sono anche cantine d'arte ed ecocompatibili, come quella a Terricciola del Podere La Chiesa di Maurizio Iannantuono, con 14 ettari vitati, progettata dall'architetto Andrea Mannocci. Vino e ospitalità, inoltre, sono spesso abbinati, come a Le Palaie, 15 ettari coltivati a Sangiovese e a vitigni internazionali e con una produzione di 40-50 mila bottiglie. «Importante è fare vini di territorio - dice l'enologo Andrea Secco - ma senza trascurare la ricerca e l'innovazione». C'è tanto da gustare, oltre ai vini, nel paniere agroalimentare pisano, e molto da vedere: i Monti Pisani, le Colline Metallifere, il Parco Naturale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli, le oasi protette. Indiscusso, ovviamente, il fascino della mitica Piazza dei Miracoli di Pisa con la torre pendente, il monumento più fotografato d'Italia.

Per informazioni: www.terredipisa.it

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