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Eleganza e complessità dei vini che cominciano per... K

di Guido Ricciarelli
 
08 luglio 2019 | 18:51

Eleganza e complessità dei vini che cominciano per... K

di Guido Ricciarelli
08 luglio 2019 | 18:51
 

Sarà un caso, ma alcuni dei vini più interessanti degustati all’ultima edizione di ViniVeri hanno un nome che inizia con la lettera “K” e, altra casualità, provengono tutti dal Piceno.

I lettori più “millesimati” di questa rubrica ricorderanno senz’altro, come me, un giochino innocente che si faceva da ragazzini rigorosamente con carta e penna (la tastiera era ancora di là da venire). Scelte alcune materie generiche (tipo nomi, animali, cose, città, ecc.) e stabilita la rotazione delle chiamate fra i partecipanti, si iniziava prendendo a turno una lettera come iniziale e compilando il foglio delle risposte. Quelle originali venivano premiate con 10 punti e quelle ricorrenti fra più soggetti venivano punteggiate con 5. 5 che fioccavano copiosi con la lettera K, essendo difficile uscire dal classico loop Kevin, Koala, Kryptonite, Kansas City.

K’Un 2016 Clara Marcelli, Kurni 2016 e Kupra 2015 Oasi degli Angeli (Eleganza e complessità dei vini che cominciano per... K)
K’Un 2016 Clara Marcelli, Kurni 2016 e Kupra 2015 Oasi degli Angeli

La materia “vino” negli anni ’60-70 non avrebbe certo offerto grandi spunti anche per gli esperti dell’epoca. Riflettevo su questo aggancio durante la 16ª edizione di ViniVeri, andata in scena a Cerea (Vr) lo scorso aprile, in cui tre fra i miei migliori assaggi iniziano, guarda caso, con la K e provengono (altra coincidenza curiosa) tutti dal Piceno.

Clara Marcelli ha proposto il K’Un 2016, un Montepulciano in purezza dal colore impenetrabile e ancora in divenire nella sua trama gustativa, che lascia però trasparire, nella sua consistenza fruttata, belle pennellate di china e grafite, con una imperiosa chiusura balsamica.

Oasi degli Angeli ha rilanciato con i suoi vini bandiera in due delle migliori interpretazioni di sempre. Kurni 2016, anch’esso 100% Montepulciano, ha un quadro espositivo più sfaccettato, in cui il frutto si intreccia con la componente speziata, la nota di tabacco, il contrappunto delle erbe aromatiche che danno sapore e dilatano lo splendido finale di bocca.

Esaltante la degustazione del Kupra 2015, 100% Bordò (un’uva locale parente stretta della Grenache francese). L’armonia fatta vino, con una mirabile fusione di eleganza, freschezza e potenza rilanciate da un soffio di liquirizia, incenso, tabacco, garrigue. Kapolavori marKigiani.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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