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Vino, rallenta l’export Boscaini: Pesa l'incertezza globale

 
11 settembre 2019 | 10:05

Vino, rallenta l’export Boscaini: Pesa l'incertezza globale

11 settembre 2019 | 10:05
 

Il presidente di Federvini ammette la difficoltà del settore, salvato negli ultimi 3-4 anni dall’affermazione del Prosecco a livello internazionale. «Ma adesso - dice - serve concentrarsi su mercati nuovi». I dati relativi al primo semestre sono emersi durante la consegna di un premio al giornalista americano Burton Anderson.

Davanti c’è ancora il segno più, tuttavia i numeri dell’export del vino italiano si stanno assottigliando. È quanto emerge dagli studi di Nomisma Wine Monitor e, in particolare, da una ricerca sulla “evoluzione dell’export enoico tricolore”. L’occasione per parlarne è stata la consegna, a Firenze, del premio dell'Istituto Grandi marchi al giornalista americano Burton Anderson.

Le esportazioni di vino soffrono l'incertezza mondiale (Vino, rallenta l’export Boscaini: Pesa l'incertezza globale)
Le esportazioni di vino soffrono l'incertezza mondiale

«I tassi di crescita del vino italiano all'estero – ha spiegato Denis Pantini di Nomisma Wine Monitor – sono inferiori a quelli di cinque anni fa e oggi la dinamica di crescita è legata solo allo spumante. Nei primi sei mesi del 2019 vediamo una crescita degli Usa, primo mercato di riferimento, dove l'import di vini è aumentato dell'8%, mentre l'Italia è cresciuta solo del 4%. La Cina è in sofferenza e anche qui l'export del vino italiano ne risente, mentre cresciamo in Giappone, a doppia cifra, e in Canada». Un rallentamento, quello delle esportazioni negli Stati Uniti, che potrebbe mettere a rischio tra qualche tempo il ruolo di leader del nostro Paese in Usa.

A confermare la tendenza, i dati diffusi dall'Italian wine & food institute, secondo cui da gennaio a luglio le esportazioni vinicole italiane si sono attestate a 1.497.710 ettolitri per un valore di 779,9 milioni di dollari, contro 1.501.130 ettolitri, per un valore di 779,2 milioni di dollari dello stesso periodo del 2018.

Negli ultimi anni il settore è stato trainato in particolare dall’affermazione del Prosecco e, più in generale, delle bollicine; tuttavia non basta e per il futuro la parola d’ordine è “diversificare i mercati”. «Attualmente - ha fatto notare Pantini - siamo concentrati solo su Stati Uniti, Germania, Inghilterra e Svizzera e Canada. La sfida vera sarà quella di allargarsi ad altri mercati, dalla Cina all’Europa dell’Est». Mercati in cui l’Italia sta crescendo, ma non ancora al ritmo di altri Paesi.

Ammette la difficoltà del settore dell’export il presidente di Federvini, Sandro Boscaini: «Da tre o quattro anni - ha detto - abbiamo purtroppo una situazione di incertezza e instabilità internazionale che non aiuta il vino italiano. Con il fenomeno del Prosecco abbiamo tamponato, e siamo continuati a crescere ma i prodotti che ci hanno accreditati nel mondo anche se non calano sono stabili».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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