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Il Prosecco Doc versione Rosé Una scelta commerciale “obbligata”

In troppi erano convinti di averlo già bevuto, confondendo bollicina con Prosecco. Ora anche la Doc potrà avere la sua declinazione rosa, così da distinguersi dalla produzione del Prosecco Docg.

di Liliana Savioli
 
31 maggio 2020 | 08:00

Il Prosecco Doc versione Rosé Una scelta commerciale “obbligata”

In troppi erano convinti di averlo già bevuto, confondendo bollicina con Prosecco. Ora anche la Doc potrà avere la sua declinazione rosa, così da distinguersi dalla produzione del Prosecco Docg.

di Liliana Savioli
31 maggio 2020 | 08:00
 

La notizia è stata riportata l'Ansa: “Il Comitato nazionale Vini del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali ha accolto la proposta di modifica del disciplinare di produzione della Doc Prosecco che prevede l'introduzione della tipologia Rosé. La modifica sarà formalizzata attraverso la pubblicazione della Gazzetta Ufficiale della Ue. Il nome deciso dal Consorzio di tutela del Prosecco Doc per il nuovo vino è Prosecco Spumante Rosé Millesimato e si prevede che potrà contenere dal 10% al 15% di Pinot Nero vinificato in rosso”.

Si potrà fare rosato nella Doc del Prosecco - Il Prosecco Doc versione Rosé Una scelta commerciale obbligata

Si potrà fare rosato nella Doc del Prosecco

Giorgio Orefice su Il Sole 24 Ore scrive: “In un’indagine realizzata da Wine Monitor di Nomisma e presentata all’edizione 2019 di Vinitaly all'indomani dell’annuncio dell’intenzione dei produttori di avviare l’iter per inserire la versione Rosé del Prosecco emerse che negli Stati Uniti ben il 74% dei consumatori era convinta di aver visto il Prosecco Rosé sugli scaffali e il 46% di loro aveva sostenuto di averlo anche assaggiato. Percentuali leggermente inferiori nel Regno Unito con il 49% degli inglesi che l’aveva intravisto e il 25% che l’aveva testato. Una “allucinazione” dalla quale non ne risultavano esenti neanche gli italiani visto che alla medesima indagine il 54% dei consumatori conosceva il Prosecco rosa e il 23% era certa di averlo bevuto”.

Ma cosa succede, son diventati tutti bugiardi? Una gran parte delle persone ha le allucinazioni? Niente di tutto questo. Il Prosecco rosé per loro esiste veramente perché son convinti che qualsiasi bevanda idroalcolica contenente anidride carbonica, bianca, rosa, verde o arancio che sia, sia Prosecco. Punto e basta.

È inutile andare a spiegare che stanno bevendo, per esempio, uno spumante metodo Classico, che ha fatto una lunga sosta sui lieviti etc. Ti guardano con occhi imbambolati e ti rispondono che va bene, ma sempre Prosecco è. Pertanto il Prosecco Rosé, per gran parte della popolazione mondiale esiste già, e lo hanno già bevuto. Il fatto poi che nemmeno un litro di Prosecco Rosé sia ancora mai uscito da una cantina della zona Doc del Prosecco, poco conta.

L’alzata di scudi dei puristi (vignaioli e non), in gran parte veneti, che ha preso le distanze da questa proposta di modifica del disciplinare è capibile ma purtroppo poco condivisibile. È sicuramente una scelta commerciale vista la richiesta di rosé a livello mondiale e viste le 500 milioni di bottiglie che la Doc Prosecco produce - sono obbligati a farlo. Forse sarà la volta buona che così si differenzieranno dalla Docg che potrà produrre il suo milione di bottiglie di alta qualità in santa pace.

Resta da capire da dove prenderanno le uve di Pinot Nero, ma questo è un altro discorso.

Ecco ora le specifiche del Prosecco Doc Rosé:
Vitigni: Glera, 10%-15% Pinot Nero
Resa per ettaro: 18 tonnellate/ettaro per la varietà Glera e 13,5 tonnellate/ettaro per la varietà Pinot Nero
Seconda fermentazione: metodo Martinotti/Charmat, minimo 60 giorni
Colore: rosa più o meno intenso, brillante e con spuma persistente
Residuo zuccherino: da Brut Nature a Extra Dry

Le vendite saranno possibili dal 1° Gennaio dopo la vendemmia
L'etichetta dovrà riportare l'indicazione "Millesimato" e l'anno (minimo 85% delle uve dell'annata)

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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