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Extravergine “taroccato” a Torino 7 le aziende indagate per frode

Sette marchi noti nel settore dell’olio sono finiti sotto indagine, dopo che le analisi ordinate dalla procura di Torino su campioni prelevati nei supermercati hanno confermato che l’olio venduto era di bassa categoria. Martina: « È fondamentale tutelare un settore strategico come quello dell’olio d’oliva italiano»

10 novembre 2015 | 18:17
Extravergine “taroccato” a Torino 
7 le aziende indagate per frode

Sette marchi noti per produrre olio sono state accusate di avere venduto olio di “categoria 2” spacciandolo per extravergine. L'indagine è stata fatta partire dal procuratore Raffaele Guariniello che, dopo la segnalazione di un periodico specializzato in alimenti, ha mandato i carabinieri dei Nas di Torino a prelevare alcune bottiglie di campione nei supermercati del capoluogo piemontese.



I laboratori delle agenzie delle dogane hanno esaminato campioni prelevati dai carabinieri del Nas e hanno verificato casi in cui l'olio, a differenza di quanto indicato, non era extravergine. Guariniello ha iscritto nel registro, per frode in commercio, i responsabili legali di Carapelli, Bertolli, Sasso, Coricelli, Santa Sabina, Prima Donna e Antica Badia e informato il ministero delle Politiche agricole dell'indagine in corso.

«Seguiamo con attenzione l’evoluzione delle indagini della Procura di Torino - dichiara il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina - perché è fondamentale tutelare un settore strategico come quello dell’olio d’oliva italiano. Da mesi abbiamo rafforzato i controlli, soprattutto in considerazione della scorsa annata olearia che è stata tra le più complicate degli ultimi anni. Nel 2014 il nostro Ispettorato repressione frodi ha portato avanti oltre 6 mila controlli sul comparto, con sequestri per 10 milioni di euro. È importante ora fare chiarezza per tutelare i consumatori e migliaia di aziende oneste impegnate oggi nella nuova campagna di produzione».

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