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L'olio di palma ha vita breve La petizione raggiunge 140mila firme

La petizione lanciata da Il Fatto alimentare contro l'olio di palma ha raggiunto il traguardo delle 140mila firme e aumentano le catene di supermercati che limitano o eliminano l'utilizzo del grasso tropicale

19 maggio 2015 | 17:57

La battaglia contro l'olio di palma continua e sta raccogliendo molti consensi; lo dimostra la petizione lanciata da Il Fatto Alimentare che ha raggiunto le 140mila firme. Italia a Tavola invita a sostenere la petizione de Il Fatto Alimentare, schierandosi come sempre dalla parte del consumatore, in nome di una trasparenza nel settore dell'alimentazione.



Un risultato che ha spinto le grandi catene di supermercati, come Coop, Ikea, Esselunga, Ld market, Md Discount e Carrefour a limitare o addirittura eliminare la presenza di olio di palma nei prodotti in vendita sui loro scaffali, e che sta avvicinando sempre di più altre catene di distribuzione alimentare e molte aziende del settore ad un cambiamento decisivo.

Come riporta Il Fatto Alimentare alla lista di catene di supermercati si sono aggiunte il gruppo francese di surgelati Picard, i supermercati Iper e il marchio Primia distribuito per Agorà Network da Basko, Poli, Tigros, Iperal. Senza contare che , sempre secondo i dati riportati su Il Fatto Alimentare, anche la catena di gelaterie Grom ha eliminato il grasso tropicale incriminato utilizzato per le cialde dei coni, insieme a Barilla che sostiene di avere ridotto negli ultimi 5 anni del 15% l'utilizzo dell'olio di palma.

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