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L’Angolo di Parìn: «Sì alle critiche, ma non quelle false su TripAdvisor»

Il ristorante torinese si aggiunge ai già numerosi locali che hanno aderito alla campagna #NoTripAdvisor, lanciata da Italia a Tavola, per dire basta alle false recensioni, all’anonimato e alle classifiche inattendibili

01 luglio 2015 | 12:42

La campagna #NoTripAdvisor continua a registrare sempre più adesioni. Anche il ristorante “L’Angolo di Parìn” a Torino, di Luisa e Massimo Bonavero (nella foto), ha scelto di esporre la vetrofania realizzata da Italia a Tavola per comunicare a tutti i clienti la presa di distanza dal portale americano, reo di non verificare l’attendibilità delle recensioni pubblicate e di non permettere la cancellazione di un locale che è stato inserito sul sito pur non avendolo mai richiesto (per maggiori informazioni e per ricevere gratuitamente la vetrofania CLICCA QUI e compila il form).



«Nel tempo abbiamo maturato una posizione di confronto anche critico verso TripAdvisor, ma non sui presupposti che alla base lo hanno determinato. Non ci sottraiamo infatti alla critica costruttiva che può essere fonte di arricchimento e di riflessione. Ciò che ci trova in disaccordo è, in primo luogo, l’inserimento nel portale senza che nessuna autorizzazione in merito sia stata data da parte nostra alla società TripAdvisor. Né è possibile chiederne la cancellazione o il disinserimento da una classifica di cui non si conoscono i presupposti che la determinano, quindi rileviamo mancanza di trasparenza».

«Inoltre esiste il problema non solo delle false recensioni, intendendo per esse quelle di avventori mai venuti, ma anche di coloro che, pur essendolo, riportano contenuti falsi o tendenziosi per svariati fini, anche facilmente intuibili. Il diritto di replica solo in parte supplisce a tale problema, poiché non sempre è letta, non influisce sulla classifica (già di per sé non comprensibile) e fornisce quindi una versione alternativa ma con minore capacità e forza di contenuto. Per redigerla sono spesso necessarie lunghe ricerche poiché la recensione è fatta in anonimato. Altro punto, questo, che non fornisce affidabilità ai contenuti pubblicati. Spesso non sono citati neppure i piatti consumati, diventa così impossibile comprendere il feedback dell’utente».

«Noi non abbiamo alcun certificato di eccellenza di cui rifiutare l’esibizione, poiché non ci è stato mai assegnato, nonostante una popolarità riconosciuta in senso positivo. Per tutte queste ragioni abbiamo deciso di apporre l’insegna “Locale #NoTripAdvisor - Basta false recensioni”, ideata da Italia a Tavola, unitamente ad un cartello che ne eviti una scorretta comprensione dei presupposti o peggio una strumentalizzazione di essi».

«Ecco quanto riporta il cartello: “Con questo cartello L’Angolo di Parìn NON INTENDE SOTTRARSI ALLE CRITICHE, non siamo così presuntuosi da non riconoscere che si può anche sbagliare. La nostra e quella di altri Colleghi è una campagna CONTRO le FALSE RECENSIONI e i GIUDIZI TAROCCATI a vario titolo, in cui hanno aderito gestori che si impegnano pubblicamente a non comprare alcun giudizio, positivo e negativo che sia, rinunciando ad esporre i certificati di segnalazione da parte di TripAdvisor. Una modalità per segnalare uno stato di orgoglio da parte di un gruppo di professionisti che operano con trasparenza e onestà. Siamo disponibili sempre ad accogliere i giudizi e saremmo lieti di parlarne con Voi, e se non siete stati soddisfatti, a rimediare”».

Massimo Bonavero«Quanto espresso, senza rinunciare a ringraziare coloro che nel tempo ci hanno sostenuto o aiutato con critiche costruttive a migliorare il nostro servizio, in qualunque modo lo abbiano fatto: ossia tramite recensioni autentiche o semplicemente con un messaggio verbale. Auspichiamo che nel tempo questo servizio possa essere più fedele ai presupposti per i quali è nato e si è diffuso, arginando in modo efficace il problema delle false recensioni e fornendo maggior trasparenza ai fruitori. Siano essi gestori o clienti. Ma soprattutto si ponga in modo democratico e rispettoso, consentendo, a chi non è interessato a tale inserimento, di uscirne».

«Le reazioni che abbiamo colto dopo alcuni giorni dall’affissione del cartello ci sembrano di positiva accoglienza e interesse da parte dei clienti. Ci ha colpito in particolare l’episodio di una signora, non cliente abituale, che si è alzata dal tavolo ed è venuta a stringermi la mano, congratulandosi per la nostra scelta. Ha motivato il suo gesto con delle delusioni avute a seguito della credibilità concessa al sito. Alcuni commentano affermando che da tempo non ritengono TripAdvisor affidabile, lo consultano per avere indicazioni di massima, soprattutto per le fotografie e per la mappa del luogo. Altri, invece, ammettono per farne regolare uso, ma con molto discernimento. Obiettivamente riteniamo che la chiarezza e la trasparenza siano alla fine sempre vincenti e dichiarare la nostra opinione ci pare corretto e eticamente dovuto».

La tradizione familiare de L’Angolo di Parìn nella cucina piemontese inizia con Giovanni Suppo, detto Parìn. Così, dalla fine del XIX secolo ad oggi, la passione culinaria si è trasmessa nelle generazioni fino a Massimo Bonavero, cuoco e patron, affiancato dalla moglie Luisa. Il ristorante propone piatti semplici, genuini, classici rituali, come si conviene al carattere piemontese, un po’ schivo e privo di fronzoli che sono i pilastri della cucina popolare, in un ambiente un po’ francese un po’ bistrot, che smorza la concretezza della nostra cultura. Poche rivisitazioni e ricette di famiglia, anche per i dolci, rigorosamente fatti in casa, compresi quelli del servizio di caffetteria.



L’Angolo di Parìn
via Galliari 29/f - 10125 Torino
Tel 011 6692040
www.langolodiparin.it

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