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A Milano carni rosse... sotto processo “Udienza” con autorevoli esperti

Nella Sala MAC della Fondazione Giuseppe Verdi, martedì 19 aprile si terrà il “Processo alle carni rosse” dove Accusa e Difesa, rappresentate da esperti, si affronteranno sulla base di evidenze scientifiche. Tra gli “imputati” anche il ristoratore Matteo Scibilia, responsabile scientifico di Italia a Tavola

15 aprile 2016 | 17:05
A Milano carni rosse... sotto processo 
“Udienza” con autorevoli esperti

Le carni rosse finiscono... sotto processo! Sull’onda del dibattito nato alcuni mesi fa riguardo al consumo di carne, e di recente tornato alla ribalta a causa delle manifestazioni di vegani e associazioni animaliste, l’Ordine dei Medici chirurghi e odontoiatri della Provincia di Milano, convinto che la prevenzione sia la migliore strategia per contrastare le malattie, ha organizzato un “Processo alle carni rosse” dove Accusa e Difesa, rappresentate da autorevoli esperti, si affronteranno sulla base delle evidenze scientifiche più aggiornate.

Il “Processo”, aperto al pubblico, si terrà nella Sala MAC (Musica Arte Cultura) della Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, in Piazza Tito Lucrezio Caro 1 a Milano, martedì 19 aprile dalle ore 18 alle 22.



Una vera e propria udienza di tribunale che, pur non avendo, naturalmente, un reale valore dal punto di vista giudiziario, metterà a confronto dati scientifici diversi e opinioni contrapposte, portando sul banco degli imputati una serie di figure coinvolte nella filiera di produzione e di distribuzione: dall’allevatore al macellatore, dal commerciante al ristoratore. E proprio quest’ultimo, il ristoratore, sarà rappresentato da Matteo Scibilia (nella foto), cuoco patron dell’Osteria della Buona Condotta di Ornago (Mb), che è stato coinvolto nell’iniziativa in virtù del suo ruolo di responsabile scientifico di Italia a Tavola.

«Nonostante l’accusa sulla pericolosità delle carni - spiega Scibilia - oggi sia nel mondo occidentale che nei Paesi emergenti si può rilevare come le persone siano cresciute in altezza e si siano sviluppate anche grazie alle proteine contenute nella carne. Ritengo che in generale quello che serve è un maggiore controllo della filiera dal punto di vista di come viene allevato il bestiame (pensiamo all’utilizzo di antibiotici...). La colpa non può comunque essere imputata al cuoco/ristoratore. Nel momento in cui riceve la carne da un fornitore, il quale allega un certificato di qualità e tracciabilità, il ristoratore non ha la possibilità di fare delle verifiche, non ha un laboratorio di analisi nella sua cucina! Se la filiera è controllata bene, i problemi di salubrità non ci sono. Gli organi preposti al controllo devono svolgere meglio il loro lavoro».

Matteo Scibilia

«La carne rossa fa male?», conclude Scibilia, «può darsi, ma ciò che davvero serve è un’educazione al consumo: dobbiamo mangiare meno carne, ma di qualità migliore. E questo non lo devono appurare il cuoco o il macellaio...».

L’antefatto
Nel mese di ottobre 2015 l’International agency for research on cancer (Iarc) di Lione, un’agenzia dell’Organizzazione mondiale della Sanità che valuta e classifica le prove di cancerogenicità delle sostanze, aveva definito la carne rossa come probabilmente cancerogena (classe 2A della classificazione Iarc). Sulla decisione assunta dalla Iarc si è aperto un ampio dibattito tra gli esperti e nell’opinione pubblica, tuttora in corso. Un consumo eccessivo di carni rosse sembra essere legato al rischio di sviluppare alcuni tumori. L’aumento del rischio è però proporzionale alla quantità e frequenza dei consumi, per cui gli esperti ritengono che un consumo modesto di carne rossa (una o due volte a settimana al massimo) sia accettabile anche per l’apporto di nutrienti preziosi (soprattutto vitamina B12 e ferro).

I protagonisti del Processo

Presidente del “Tribunale”
Dott. Fabio Roia - Presidente di sezione Tribunale Penale di Milano

CTU (consulente tecnico d’ufficio)
Prof. Massimo Zuin - Professore di Medicina Interna UniMi

Pubblico Ministero
Dott.ssa Paola Pirotta - Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano

CTP (consulente tecnico di parte)
Dott. Alberto Donzelli - Direttore Educazione alla appropriatezza ed EBM ATS Milano

Difesa
Avv. Enrico Moscoloni - Vice presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano

CTP (consulente tecnico di parte)
Prof. Antonio E. Pontiroli - Professore di Medicina Interna UniMi

Persone imputate

  • Allevatore e/o produttore di mangimi per allevamenti
  • Macellatore e/o sezionatore industriale
  • Lavoratore di carne rossa (produttore di salumi, insaccati, carne in scatola, ecc.)
  • Venditore al dettaglio/macellaio/commerciante/distributore di carne rossa
  • Ristoratore
  • Promotore del consumo della carne rossa

Capi d’imputazione del Pubblico Ministero
Del delitto di cui agli artt. 81, 110, 112 n.1, 444 e 452 cp, perché, in concorso fra loro, con più atti esecutivi di un unico disegno criminoso, ognuno nella rispettiva qualità sopraindicata e con il rispettivo apporto causale determinato dal proprio ruolo all’interno della “filiera” nel suo complesso, detenevano per il commercio, ponevano in commercio e/o comunque distribuivano per il consumo umano “carne rossa” di diversa origine (bovina, suina, ovina, caprina) destinata all’alimentazione, non contraffatta né adulterata, ma pericolosa per la salute pubblica, e in particolare per i seguenti motivi, così come emerge da numerosi studi scientifici:
  • per l’aumento di malattie croniche non trasmissibili - nella specie malattie coronariche e ictus- di diabete, e di alcuni tumori - nella specie, tumori del colonretto, del pancreas e della prostata - associate in modo proporzionale al consumo eccessivo di “carne rossa” (fonti: IARC di Lione - ottobre 2015; - Abete I et al. Association between total, … red and white meat consumption and mortality: a meta-analysis. Br J Nutr 2014; 112:762 - Sinha R et al. Meat Intake and Mortality. A Prospective Study of Over Half a Million People. Arch Intern Med 2009; 169:562; Pan A et al. Red Meat and Mortality. Arch Intern Med 2012; 172:555 ; - Rohrmann S et al. Meat consumption and mortality - results from the EPIC. BMC Medicine 2013, 11:63; - Orlich M et al. Vegetarian dietary patterns and mortality. JAMA Intern Med 2013);
  • per l’aumento del peso e dell’obesità nel medio-lungo periodo associato ad un eccessivo consumo di carne rossa (fonti: Hernandez-Alonso P et al. High dietary protein intake is associated with an increased body weight and total death risk. Clin Nutr 2016; 35:496-506; - Vergnaud A-C et al. Meat consumption and prospective weight change in participants of the EPIC-PANACEA study. Am J Clin Nutr 2010; 92:398-407; - Mozaffarian D et al. Changes in Diet and Lifestyle and Long-Term Weight Gain in Women and Men. New Engl J Med 2011; 364:2392-2404; - Vergnaud A-C et al. Macronutrient Composition of the Diet and Prospective Weight Change in Participants of the EPIC-PANACEA Study. PLOS One 2013; 8:e57300);
  • per l’aumento del fenomeno della “antibioticoresistenza” legato all’abuso di antibiotici negli allevamenti intensivi di animali (fonte: Casey JA et al. High-density livestock operations, crop field application of manure, and risk of community-associated methicillin-resistant Staphylococcus aureus infection, Pennsylvania, USA. JAMA Intern Med. 2013; 173:1980-90 ; - Zhu I-G et al. Diverse and abundant antibiotic resistance genes in Chinese swine farms. PNAS 2013; 110: 3435-40; - WHO World Health Assembly May 2015 // FAO Resolution on Antimicrobial Resistance 2015);
  • per l’aumento del declino cognitivo umano in proporzione ad un eccessivo consumo di carne rossa (fonte: Morris MC et al. MIND diet associated with reduced incidence of Alzheimer’s disease. Alzheimers Dement. 2015;11:1007-14 // Gu Y et al. Mediterranean diet and brain structure… Amer Acad Neurol. Neurology 2015)

Condotte che gli imputati ponevano in essere, in ogni caso, per colpa, consistita nel non informare il consumatore finale dei rischi determinati dal consumo eccessivo di carne rossa, così come invero raccomandato dalle principali Organizzazioni internazionali (OMS, FAO) nonché dal Ministero della Salute (parere n. 15 del 4 febbraio 2016). Fatto aggravato dal numero delle persone superiore a cinque.

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