Terminato l'iter per assegnare l'appalto, tra poco scatterà l'operazione "sensibilizzazione" con esperti e workshop in classe in modo che per settembre tutti siamo consapevoli della svolta vegana del Campidoglio. Crociata salutista e, per i detrattori anche un po' ideologica, del M5S. A Roma come a Torino. Da settembre, i circa 145mila alunni che frequentano le scuole e le mense della Capitale, dalla materna alle medie, potranno scegliere, una volta a settimana, un menu senza carne, uova e latte in omaggio alla scelta vegana, i prodotti saranno a km zero biologici e biodinamici e individuati dalla dietologa Sabrina Bietolini, che, senza costi per le pubbliche casse, terra anche degli incontri di informazione.
Coinvolte anche le dietiste e i pediatri del Comune perché «non è una scelta ideologica - sottolineano i grillini - ma scientifica». Per scegliere il menu vegano, sarà sufficiente una dichiarazione dei genitori che potranno dunque scegliere la linea già sperimentata a Torino della dieta a Cinque Stelle. «Completi e sostenibili», garantisce Daniele Diaco, presidente della commissione Ambiente, vegano praticante, come la presidente del municipio 12 Silvia Crescimanno che vorrebbe far partire nel quartiere Monteverde i primi progetti pilota che includano anche il bando del prosciutto.
Sindaca Raggi in testa, tutta la compagine pentastellata del Campidoglio è unita attorno alla nuova esperienza, da Pietro Calabrese a Teresa Zotta, amante dei cereali, anche se i veri vengano sono solo due, Diaco appunto e Alisia Mariani. Opposizioni pronte a sfoderare mortadella e scottadito, ovviamente è contraria da Andrea Di Priamo di Fratello d'Italia a Valeria Baglio e Ilaria Piccolo del Partito democratico. Ora non resta che stare a vedere se anche alla buvette del Campidoglio, quando le lunghe sedute del consiglio comunale causano forti e improvvisi appetiti, i vegani sceglieranno quinoa e miglio, anziché una pizza bianca con la porchetta.