Tutto cambi, perché nulla cambi. L’ultima bozza del Recovery Plan arriva sulle scrivanie del Governo ma, nonostante gli spostamenti di cifre e numeri, non sembrano esserci novità per ristorazione e turismo. Il documento di 171 pagine, per sei missioni totali, suddivise in 47 linee di intervento punta a utilizzare una cifra pari a 222,9 miliardi di euro. A questi si aggiungono i fondi per la coesione territoriale e gli investimenti previsti dalla programmazione di bilancio 2021-26 per un totale di circa 310 miliardi.
Attesa dei ristoratori per l'approvazione del Recovery Plan
I soldi per turismo e culturaNelle pieghe del piano nazionale per affrontare le conseguenze della pandemia, sono
confermati gli otto miliardi per
turismo e cultura (rispetto alla dotazione precedente di circa 3 miliardi) con l’obiettivo di incrementare il livello di attrattività del Paese «attraverso la modernizzazione delle infrastrutture materiali e immateriali, la formazione ed il potenziamento delle strutture ricettive attraverso investimenti in infrastrutture e servizi turistici strategici». Meno chiaro quanto spetti alla
ristorazione che, come più volte ricordato da
Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi, rappresenta parte integrante dell’attrattività turistica dell’Italia, grazie a un contributo calcolato in 21 miliardi proveniente dalle spese dei turisti in questo particolare comparto.
Gli altri fondiA cambiare, in quest’ultima versione, sono le risorse per
istruzione e ricerca (da 27,9 a 28,4 miliardi) e quelle per la digitalizzazione, l’innovazione e la competitività (da 45,8 a 46,1 miliardi). Non cambiano, invece, le somme per gli altri capitoli di spesa: la transizione ecologica si attesta a 68,9 miliardi mentre le infrastrutture potranno contare su 31,9 miliardi di euro. Stabili anche i fondi per l’inclusione e la coesione (21,2 miliardi di euro).
La crisi di GovernoCifre ancora sulla carta, nonostante l’impegno a spendere circa 25 miliardi entro il 2021, e che rimangono ancora appese all’esito del confronto fra le forze di maggioranza dopo l'incontro di martedì 12 gennaio. Il
Consiglio dei ministri ha infatti approvato la bozza (con l'astensione di Italia viva) e ora si attende la soluzione (rimpasto o elezioni?) alle fibrillazioni del
Governo.
Tema ristoriGiovedì 14 gennaio, un nuovo Consiglio dei ministri sarà convocato per discutere del tema
ristori. Argomento su cui si è espresso il ministro dell'Economia,
Roberto Gualtieri: «Nei prossimoi giorni faremo il Consiglio dei ministri per chiedere l'autorizzazione del Parlamento a un nuovo scostamento. Atto che, naturalmente, richiede un Governo nella pienezza delle sue funzioni, che non è compatibile con una crisi di governo. Poi, mentre il Parlamento voterà auspicabilmente questo scostamento, predisporremo quanto abbiamo già iniziato a fare, per arrivare dopo il voto alla sua approvazione».