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Beremeglio, stop alla fase pilota I primi risultati al ministero della Salute

Incoraggianti i primi risultati della fase sperimentale del progetto #Beremeglio, attuata a Padova, che ha coinvolto 600 addetti di bar e ristoranti. Presto l’esperienza sarà estesa al centro e al sud Italia

Mariella Morosi
di Mariella Morosi
27 giugno 2016 | 18:46

La Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi e Federvini, l’associazione che riunisce industriali, produttori, esportatori ed importatori di vini, spumanti, aperitivi, acquaviti, liquori sciroppi e aceti, hanno presentato a Roma presso la sede della Confcommercio il progetto comune “Beremeglio”, rivolto agli addetti di bar e ristoranti - ultimo anello della filiera e quindi a contatto diretto con il consumatore - per sensibilizzarli su una maggiore diffusione della cultura del bere e sull'importanza di un consumo responsabile di bevande alcoliche. Nell’occasione sono stati presentati i risultati di una prima fase del progetto avviata a Padova con il patrocinio del Comune e l’impegno di Appe, l’Associazione provinciale pubblici esercizi di Padova, che ha coinvolto 600 addetti di bar e ristoranti, ultimo anello della filiera.



È stata anche presentata una guida per fornire loro conoscenze e competenze legislative, professionali, regole di comportamento e buoni consigli. Sono infatti gli addetti alla somministrazione di bevande alcoliche ad avere un rapporto stretto con il consumatore e quindi hanno verso di loro un importante compito di responsabilità sociale. Padova è stata scelta per il test per un doppio motivo: per la tradizione al consumo di bevande alcoliche e per l’abitudine all’aperitivo e perché come città universitaria ospita molti giovani che oltre ad essere consumatori spesso lavorano anche a tempo parziale nei bar e nei ristoranti.

«Il progetto - ha detto Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe e vice presidente di Confcommercio - è la risposta da parte degli imprenditori della filiera dell’alcol alle sollecitazioni ricevute dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin sul preoccupante aumento di fenomeni di uso da parte di adolescenti e di abitudini scorrette di quarantenni. L’invito a prendere iniziative sul presidio del fenomeno ha visto noi e Federvini uniti nell’assunzione di responsabilità, per i doveri che competono alle associazioni di categoria. È un ruolo rafforzato anche dai numeri elaborati dal nostro centro studi che dicono che ogni anno nei bar avvengono 5,1 miliardi di transazioni e il 13,3% di queste riguardano alcolici, e gli esercizi pubblici ne sono di fatto il terminale. Il progetto con i suoi primi risultati verrà ora presentati al ministero della Salute con l'obiettivo di essere proposto su scala nazionale e attuato in sinergia tra pubblico e privato».

Per Maurizio Cibrario, delegato di presidenza Federvini e vice presidente di Federealimentare, ogni azione può essere fatta meglio, anche un atto ripetitivo come mangiare e bere. «Se ha una cornice culturale in cui si inserisce - ha detto - può essere fatto meglio. La nostra è una cultura mediterranea, un intreccio di storia, tradizione, territorio e conoscenza, Se i vincoli familiari si sono allentati e se la scuola non ha questo compito, sono gli operatori che hanno il dovere di esprimere la loro responsabilità sociale educando il consumatore a un bere moderato e consapevole. Del resto l’esperienza insegna come la via del proibizionismo non abbia prodotto che danni». Ad avvio completo del progetto “Beremeglio” saranno in tutt’Italia 360mila gli operatori che diventeranno “Master del consumo di qualità” e “portatori di responsabilità” verso i propri clienti, e spesso la cultura del bere per molti nasce proprio al bancone del bar o leggendo la carta dei vini al ristorante. Il consumo di bevande alcoliche in Italia risulta in contrazione costante da 20 anni ed è il più basso (6/10 litri) nell’Unione europea.

Questo dimostra - è stato sottolineato all’incontro romano - che il consumatore italiano si è distinto per primo al consumo moderato pur essendo sempre più orientato alla qualità del prodotto. Ma sono i giovani la categoria più sensibile al consumo delle bevande alcoliche fuori casa ed è soprattutto a loro che “Beremeglio” si rivolge. Anche per il successo crescente dell’arte della miscelazione la Campari Academy Truck sta organizzando incontri itineranti rivolta ai bar tender per sensibilizzarli sui rapporti con i consumatori. L’iniziativa punta anche alla scelta di alcolici di qualità che danno più gusto al mix senza eccedere nella quantità. Anche Federvini - è stato ricordato - promuove e incoraggia iniziative di responsabilità sociale come la campagna “Conoscere l'alcol” presentata da Diageo, Pernod Ricard e Ruffino che coinvolgerà in tutt'Italia 3 milioni di consumatori.

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