Bastano alcuni scarni ed incontestabili dati per fotografare i danni provocati dal maltempo nel 2019 in cinque province lombarde: Brescia, Lecco, Como, Sondrio e Varese. Il Condifesa, Consorzio di difesa delle colture intensive, Lombardia Nord Est, ha liquidato fino ad ora danni per circa 20 milioni di euro. Nel 2018 erano stati "solo" 5 milioni di euro. Danni in prevalenza provocati da vento, pioggia, gelo, siccità e grandine nei mesi di maggio e agosto.
Sempre più agricoltori in Lombardia si tutelano
«Il Condifesa - ha detto il presidente
Giacomo Lussignoli - è all'avanguardia nell'offerta e nella stipula di polizze assicurative a difesa delle sempre più imprevedibili e devastanti incognite del meteo che distruggono spesso anni di lavoro, compromettendo i risultati dell'impegno dei lavoratori della terra. I valori assicurati hanno raggiunto quota 370 milioni nelle 5 province contro i 340 dello scorso anno; in tre anni abbiamo registrato una crescita complessiva del 50%». 4300 le aziende associate.
Un segnale importante che dimostra come il messaggio, di cui l'organismo Coldiretti è portatore, stia cominciando a far presa su un numero sempre più vasto di agricoltori, convinti che la tutela dei raccolti tramite lo strumento assicurativo sia una scelta strategica per proteggere il reddito aziendale e programmare il futuro con criteri realmente imprenditoriali.
«I cambiamenti climatici sono già il nostro presente - ha detto a sua volta il direttore del Consorzio
Umberto Galvan - ed hanno portato anche sui nostri territori a eventi calamitosi di notevole gravità. E la prima risposta da dare è che le produzioni possono essere economicamente tutelate con soluzioni fortemente innovative come le polizze index per il mais, già sperimentate con successo di recente. Stiamo inoltre operando per poter proporre presto polizze mutualistiche anche a garanzia del reddito».
Insomma, una difesa in più contro il meteo pazzo. Di tutto questo si parlerà l'11 dicembre al Centro Fiera di Montichiari durante il convegno sull'agricoltura conservativa e le sfide del futuro per un mais di qualità: la cultura principe delle campagne lombarde, con oltre 324mila ettari a dimora.