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Lunedì si riapre quasi tutto 1 metro di distanza al ristorante

Nel decreto del Governo tutte le prescrizioni per la ripresa delle attività commerciali e non solo. Vince il modello Emilia Romagna. Raggiunta in serata l'intesa con le regioni, che potranno decidere in autonomia. Uso di mascherine per il personale. 10 mq per ogni ombrellone. A breve il decreto. Frontiere riaperte dal 3 giugno.

15 maggio 2020 | 22:04
Lunedì si riapre quasi tutto 
[1 metro] di distanza al ristorante

Distanziamento all’interno di bar e ristoranti ridotto a un metro (secondo l’iniziale proposta della Fipe), uso di mascherina e guanti per il personale, una superficie di almeno 10 mq per ogni ombrellone, con steward di spiaggia che controllino il rispetto delle disposizioni e forniscano informazioni ai clienti. Alla fine passa il modello Emilia Romagna. Ancora: l’obbligo per i gestori di negozi di conservare l’elenco delle presenze per almeno 14 giorni e favorire il ricambio d’aria nei locali di bar, ristoranti, negozi e alberghi. Sono questi alcuni dei punti del documento condiviso presentato dalle Regioni contenente le linee guida per le riaperture dal 18 maggio. Un testo (consultabile nel Pdf allegato all'articolo) che ha trovato l’approvazione del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e dei rappresentanti di governo riuniti in videoconferenza con i governatori e che è poi passato dal Consiglio dei Ministri. Via libera da lunedì agli spostamenti, ma solo nella regione di residenza - Lunedì si riapre quasi tutto 4mq per cliente al ristorante

 
Via libera da lunedì agli spostamenti, ma solo nella regione di residenza


Altro punto importante, dal 3 giugno via agli spostamenti tra le Regioni, ma già da lunedì 18 maggio ci sarà la riapertura di negozi al dettaglio, centri commerciali, bar, ristoranti, parrucchieri, estetisti e mercati non alimentari. E si potrà tornare, con le dovute precauzioni, anche nei musei, nelle biblioteche, nelle gallerie d’arte e nei siti archeologici. Inoltre, saranno riaperte le frontiere con il resto d’Europa. Nel decreto e nel successivo Dpcm che saranno varati nelle prossime ore dal governo, è prevista l'apertura delle frontiere dal 3 giugno e l apossibilitò di entrare in Italia dai Paesi dell’Unione europea, dell’area Schengen compresi Svizzera e Monaco. In pratica, per chi varcherà i confini non sarà più prevista la quarantena obbligatoria con isolamento di 14 giorni. Una misura che mira a far riprendere il flusso turistico in vista dell’estate.

La fumata bianca è arrivata al termine dell’ennesima giornata convulsa, fatta di trattative e confronti tra governo e regioni. Il tutto sarà però condizionato dall’andamento dell’epidemia. Conte, del resto, lo ha detto chiaramente: «Se salgono i contagi il governo interverrà subito con misure restrittive» a cui le Regioni non potranno opporsi. Libere di allentare la stretta, dunque, se i contagi dovessero scendere, ma altrimenti il governo non resterà a guardare.
«Una buona notizia, il premier Conte ha recepito le linee guida delle Regioni. Un passo avanti decisivo e importante per arrivare finalmente lunedì alla riapertura di una serie di attività produttive». Lo aveva dichiarato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, al termine del confronto con il Governo nella serata di venerdì 15 maggio. «Domani (sabato 16 maggio ndr) adotteremo provvedimenti che - aggiunge Fontana - garantiranno la “ripartenza” in sicurezza di ristoranti, bar, parrucchieri e altre attività in Lombardia e nel resto d’Italia. Tutti lo dovranno fare utilizzando il buon senso e rispettando le regole per garantire la salute pubblica».
Ulteriori dettagli sulle nuove disposizioni saranno precisati in un Dpcm, atteso entro domenica.
Il divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione, quindi, resta solo per i soggetti sottoposti a quarantena per positività al Covid-19.
Le Regioni, sotto la propria responsabilità, potrebbero adottare protocolli differenziati riguardo alle indicazioni dell’Inail (tema al centro di un ulteriore confronto pomeridiano tra i governatori per definire una linea comune), ma rispettando i principi fondamentali sul distanziamento di sicurezza nei locali commerciali e nei luoghi di lavoro. Sono inoltre previste sanzioni da 400 a 3 mila euro per chi viola le regole, con tanto di chiusure per gli esercizi commerciali fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.
Alle Regioni spetta anche il monitoraggio dell’epidemia e l’invio quotidiano dei dati al ministero della Salute, all’Istituto superiore di sanità e al Comitato tecnico-scientifico della Protezione civile. In base a queste informazioni i governatori potranno «introdurre, anche nell’ambito delle attività economiche e produttive svolte nel territorio regionale, misure derogatorie, ampliative o restrittive». I sindaci, invece, avranno potere di chiudere temporaneamente le aree pubbliche in cui non sia possibile garantire il rispetto della distanza di sicurezza.Ma vediamo quali sono le decisioni prese dal Governo

Bar e ristoranti
Come previsto, si farà la fila con la mascherina. Saltano le prescrizioni dell'Inail sui 4 metri quadrati per cliente. . Al ristorante la regola base è la distanza di 1 metro tra un tavolo e l’altro, mentre tra un commensale e l’altro va prevista una non meglio precisata «distanza in grado di evitare le trasmissione di droplets» . Via i buffet, spariranno anche i menu di carta, quando ci si alza dal tavolo bisogna indossare la mascherina, prevista anche per il personale così come i guanti. La lista delle prenotazioni dovrà essere conservata per ben 14 giorni e i clienti non potranno superare i posti a sedere. All’ingresso potranno esserci i termoscanner.

Alberghi
In hotel e negli alloggi in agriturismo si dovrà “predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione, comprensibile anche per i clienti di altra nazionalità” e “potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura superiore a 37,5 °C”. E ancora: “Garantire il rispetto del distanziamento interpersonale di almeno un metro in tutte le aree comuni e favorire la differenziazione dei percorsi all’interno delle strutture, con particolare attenzione alle zone di ingresso e uscita”.

Negozi
Le regole da rispettare sono il distanziamento in tutte le attività e durante il servizio, la garanzia di pulizia e igiene ambientale del locale almeno due volte al giorno, la garanzia di adeguata aerazione naturale e ricambio d’aria. I sistemi per la disinfezione delle mani devono essere disponibili in particolare accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento. I clienti e i commessi devono usare le mascherine e sono raccomandati i guanti usa e getta “particolarmente per l’acquisto di alimenti e bevande”. Al fine di scaglionare gli accessi sarà possibile prolungare l’orario dei negozi. I percorsi di entrata e di uscita dovranno essere diversificati e nei locali più piccoli si potrà entrare uno alla volta.

Via libera agli spostamenti in regione da lunedì - Attività e spostamenti, si cambia Le nuove regole dal 18 maggio
Mascherina anche all'aperto, se non c'è la distanza di sicuezza


Spiagge
In questo settore conteranno molto le decisioni delle amministrazioni regionali e comunali. Negli stabilimenti la regola per consentire il rispetto del distanziamento prevede che gli ombrelloni siano posizionati comn 10 mq l'uno. 

Autocertificazione, si cambia
Non sarà più necessario utilizzare il modulo per spostarsi all’interno della propria Regione di residenza. L’obbligo di farlo resterà per spostarsi da una regione all’altra. I motivi per andare fuori Regione sono tre: «Lavoro, salute, necessità e urgenza».  

Congiunti e amici
Oltre ai congiunti si potranno incontrare anche gli amici. Non ci sono limitazioni sul numero delle persone che si possono vedere contemporaneamente, ma il divieto di assembramento impedisce che ci siano troppe persone e comunque va mantenuta sempre la distanza.

Seconde case
Si può andare nelle seconde case e si può soggiornare purché siano nella stessa regione di residenza. Rimane invece il divieto di andare nelle seconde case fuori Regione a meno che non ci siano motivi di «necessità e urgenza». In questo caso bisogna compilare l’autocertificazione e dimostrare il motivo.

Centri commerciali
I posti nei parcheggi saranno quasi dimezzati per evitare assembramenti, una regola che costringerà a contingentare gli ingressi. Gli ascensori (se di dimensioni limitate) saranno limitati ai portatori di handicap, ma si potranno usare le scale mobili e i tapis roulant. Sulle panchine verranno applicati adesivi che indicheranno l’obbligo di mantenere le distanze e all’ingresso dei negozi di abiti, scarpe, profumeria e altri articoli ci sarà il salvacoda” e si dovrà prendere il numeretto. I mercati dovranno essere recintati e il numero dei banchi sarà ridotto.

Parrucchieri e centri estetici
Le attività avvengono solo su prenotazione e potranno essere aperte anche domenica e lunedì. A tal fine è necessaria una buona gestione degli orari per evitare le sovrapposizioni di clienti per consentire le operazioni di igienizzazione degli spazi, delle postazioni e degli strumenti di lavoro. Prevedere una distanza minima di almeno due metri tra le postazioni sia di trattamento che di attesa tecnica, anche utilizzando postazioni alternate. Durante i trattamenti estetici i pannelli della cabina dovranno restare chiusi. Per la pulizia del viso, sono sconsigliati i trattamenti con il vapore a meno che non vengano effettuati «solo in locali fisicamente separati, che devono essere arieggiati al termine di ogni prestazione».

Le messe
Si potrà partecipare alle funzioni religiose. Gli «accessi saranno contingentati», ovvero numero chiuso, mascherine obbligatorie, distanze, distribuzione della comunione con guanti monouso, disinfezione degli ambienti, divieto di ingresso a chi ha una temperatura pari o superiore ai 37,5 gradi.

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