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Fumin, vitigno valdostano che regala vini intensi e speziati

In seguito al riconoscimento della Doc Valle d’Aosta Fumin, l’interesse per questo vitigno è in continuo aumento. Le uve mature di Fumin in purezza possono dare origine ad un vino rosso longevo, ricco e corposo

Piera Genta
di Piera Genta
01 marzo 2015 | 17:33

Il Fumin è un vitigno autoctono a bacca rossa di montagna molto rustico presente solo in Valle d’Aosta. Le prime notizie scritte risalgono solo al 1838 nell’opera Saggio sulle vite e sui vini della Valle d’Aosta di Lorenzo Francesco Gatta, ma il Fumin ha origini molto più antiche. Il nome del vitigno pare derivare dal colore degli acini, di una tonalità grigio-fumo, che poco prima della vendemmia si trasforma in un caratteristico blu opaco, e dai sentori di affumicato del vino.



Un tempo non veniva vinificato in purezza ed era utilizzato prevalentemente per dare ai vini di pronta beva maggiore colore e acidità, oggi viene coltivato nella zona compresa tra Saint Vincent e Villeneuve, soprattutto nel versante sinistro ed anche più soleggiato della Dora Baltea, fino a un’altitudine di 600-650 metri, in terreni con forte pendenza ed anche in vecchie vigne a Aymavilles insieme al Petit Rouge, altro vitigno valdostano. Il suo successo si deve al padre di Costantino Charrère, il primo a vinificarlo in purezza nel 1970.

In seguito al riconoscimento della Doc Valle d’Aosta Fumin, l’interesse per questo vitigno è in continuo aumento. Le uve mature di Fumin in purezza possono dare origine ad un vino rosso longevo, ricco e corposo, da destinare all’affinamento in botti di rovere.

Il vino si presenta carico di colore, con forte tonalità malvacea che con l’invecchiamento diventa rubino; il profumo è intenso, leggermente erbaceo, e si arricchisce con la maturazione di note speziate e balsamiche; al palato è di gusto asciutto, austero, di buona acidità, tannini eleganti e notevole persistenza. L’abbinamento con carni rosse, selvaggina in generale, brasati e formaggi a lunga stagionatura è eccellente.

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