Donatella Cinelli Colombini, titolare dell'omonima cantina toscana ma anche presidente dell'associazione Le Donne del Vino, fa il punto della situazione rosa nell'enologia italiana e non solo.
E lo fa durante l'
edizione n° 52 di Vinitaly e nell'anno del trentesimo anniversario dell'
associazione da lei presieduta. E nonostante sembri che le donne nel mondo del vino siano riuscite a ritagliarsi i loro spazi e i loro ruoli,
Donatella Cinelli Colombini ribadisce che
non è abbastanza.
«Le donne hanno fatto grandi passi avanti, ma c'è ancora strada da fare. Le donne guidano il 28% delle cantine e il
24% dei negozi che vendono vino al dettaglio in Italia, ma se ci addentriamo nei consigli di amministrazione dei consorzi, al vertice del settore quindi, la presenza rosa è ferma al 10%. Le donne del vino sono sì un esercito di professioniste, ma è chiaro che devono fare di più per imporre la loro stessa professionalità».
Se c'è poi, secondo la presidente dell'associazione, un particolare campo nel quale le donne spiccano, quello è sicuramente il marketing: «Mentre gli uomini lavorano per obiettivi - spiega - quindi costi, volumi e consegne, le donne lavorano per relazioni, creando una rete di rapporti che poi possa davvero aprire non solo le vendite, ma anche i mercati».
Chiaramente non bisogna togliere valore nemmeno alle donne che il vino lo producono: «Sono circa il 10% dei produttori a livello mondiale, e sanno fare grandi vini».
Per informazioni:
www.ledonnedelvino.com