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Grasso viscerale: che cos'è, perché è pericoloso e come ridurlo a tavola

Accumulato in profondità tra gli organi interni, il grasso viscerale è un nemico silenzioso: aumenta il rischio di malattie cardiache, diabete e infiammazioni croniche. Scopri come riconoscerlo e combatterlo

 
30 aprile 2025 | 07:30

Grasso viscerale: che cos'è, perché è pericoloso e come ridurlo a tavola

Accumulato in profondità tra gli organi interni, il grasso viscerale è un nemico silenzioso: aumenta il rischio di malattie cardiache, diabete e infiammazioni croniche. Scopri come riconoscerlo e combatterlo

30 aprile 2025 | 07:30
 

Spesso confuso con un semplice inestetismo - la classica “pancetta” - il grasso viscerale è in realtà una forma di adipe ben più insidiosa, che si accumula in profondità nella cavità addominale, avvolgendo organi vitali come fegato, stomaco e intestino. Non si tratta solo di una questione estetica: un suo eccesso può rappresentare un serio fattore di rischio per la salute. A parlarcene è la dottoressa Michela Rota, nutrizionista presso l'ambulatorio Humanitas Medical Care Domodossola, a Milano, in un articolo di Humanitas Salute che pubblichiamo.

Grasso viscerale: che cos'è, perché è pericoloso e come ridurlo a tavola

Tutto quello che c'è da sapere sul grasso viscerale

Che cos'è il grasso viscerale

Nel nostro corpo esistono due principali tipi di grasso: il grasso bruno, che ha funzione termogenica, e il grasso bianco, deputato a immagazzinare energia. Quest'ultimo si suddivide a sua volta in grasso sottocutaneo, grasso viscerale ed ectopico. Il grasso viscerale è quello che si deposita tra gli organi interni, in profondità, ed è diverso da quello sottocutaneo, più superficiale. Si accumula soprattutto quando si consumano troppe calorie e si fa poca attività fisica. In quantità moderate ha una sua funzione, ma in eccesso può generare squilibri metabolici e infiammazioni croniche.

Perché il grasso viscerale è pericoloso?

Il grasso viscerale non è solo una “riserva energetica”: produce ormoni e sostanze infiammatorie che, nel tempo, possono innescare processi infiammatori di basso grado ma persistenti. Questi stati infiammatori cronici aumentano il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, tra cui l'aterosclerosi, con formazione di placche nelle arterie che ostacolano il flusso sanguigno. Se una placca si rompe, può causare eventi gravi come infarti o ischemie. Inoltre, l'eccesso di grasso viscerale è associato a condizioni come:

  • insulino-resistenza
  • ipertensione
  • diabete di tipo 2
  • iperlipidemia
  • steatosi epatica
  • aumento di colesterolo LDL, VLDL e trigliceridi

Come si misura il grasso viscerale?

Il metodo più semplice e diffuso è misurare la circonferenza addominale:

  • rischio medio: sopra i 94 cm per gli uomini, 80 cm per le donne
  • alto rischio: oltre i 102 cm per gli uomini, 88 cm per le donne

Altri indicatori utili sono:

  • rapporto vita-fianchi: ottenuto dividendo la circonferenza della vita per quella dei fianchi
  • Bmi (indice di massa corporea): si calcola dividendo il peso (kg) per il quadrato dell'altezza (m). Un BMI tra 25 e 30 indica sovrappeso, oltre 30 segnala una condizione di obesità, spesso legata all'accumulo di grasso viscerale.

È consigliabile consultare un nutrizionista o un medico quando i valori di circonferenza addominale o BMI superano le soglie di rischio. Infatti, alti livelli di grasso viscerale possono indicare la presenza di disturbi metabolici e cardiovascolari anche in fase iniziale, ancora silente. L'intervento precoce è fondamentale per prevenire complicanze serie come diabete, aterosclerosi, ipertensione o patologie epatiche.

Come ridurre il grasso viscerale: lo stile di vita conta

Il miglior alleato per ridurre il grasso viscerale è uno stile di vita sano. Le buone abitudini da adottare includono:

  • smettere di fumare
  • seguire una dieta equilibrata
  • fare esercizio fisico regolarmente
  • dormire a sufficienza
  • ridurre lo stress
  • limitare il consumo di alcol

Queste azioni, nel loro insieme, aiutano a migliorare il metabolismo, ridurre l'infiammazione e controllare il peso corporeo.

Alimentazione: il primo passo per contrastare l'adipe addominale

L'alimentazione gioca un ruolo chiave, non solo nella gestione del grasso viscerale, ma anche nella sua prevenzione. Già prima della nascita, lo stato nutrizionale materno può influenzare la predisposizione del bambino allo sviluppo degli adipociti. Per ridurre il grasso viscerale è fondamentale seguire una dieta ricca di fibre e nutrienti, con un elevato apporto vegetale e bassa densità calorica. Via libera a:

  • frutta e verdura di stagione
  • cereali integrali
  • legumi e proteine vegetali
  • grassi “buoni”, come l'olio extravergine d'oliva
  • una corretta idratazione

Al contrario, vanno limitati:

  • alimenti fritti e grassi
  • bevande zuccherate
  • carni lavorate
  • prodotti industriali e raffinati
  • alcol

Questi cibi sono spesso poveri di nutrienti e ricchi di calorie, contribuendo all'aumento dell'adipe viscerale.

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