Caffè e zucchero, crollano le quotazioni Ma niente sconti sull'espresso al bar

Le quotazioni di caffè e zucchero crollano, raggiungendo valori che così bassi non si vedevano da diversi anni. Eccesso di offerta e manovre degli speculatori, le cause principali di questa tendenza . Cala il prezzo della materia prima, ma non quello di una tazzina di espresso il cui costo dipende da altri fattori esterni, come per la benzina

26 aprile 2018 | 12:53
Il costo di caffè e zucchero, i due elementi necessari per produrre la bevanda più amata dagli italiani, incide infatti solo il 10-15% sul prezzo finale della tazzina.



La tendenza al ribasso riguarda tutti i mercati internazionali, con sentori che già erano ventilati nei giorni scorsi, ma che nelle ultime ore si sono intensificati. A New York il valore dei chicchi di varietà arabica, preziosi per preparare l’espresso all’italiana, è sceso fino a 113 cents per libbra la settimana scorsa, mentre lo zucchero grezzo proprio ieri ha ripiegato sotto la soglia degli 11 cents. livelli di prezzo che in entrambi i casi non si vedevano da oltre due anni.

Per quanto riguarda lo zucchero raffinato sui mercati di Londra è scivolato addirittura ai minimi da dicembre 2008: 314 $/tonnellata. Il quadro dei fondamentali è molto debole, soprattutto per il dolcificante. L’eccesso di produzione nell’Unione europea, seguito alla riforma del settore saccarifero, si somma a quello di altri big, come la Thailandia. In questi giorni preoccupa in modo particolare l’India, dove il governo studia ulteriori incentivi all’export di zucchero (oltre a quelli già concessi) per sostenere i produttori locali, alle prese con un output da primato.

Anche il mercato del caffè risente di una produzione che supera di gran lunga la domanda. Il maggior fornitore del mondo, il Brasile, si aspetta il raccolto più grande della storia: 58,5 milioni di sacchi da 60 kg, secondo le previsioni ufficiali del Conab, un terzo in più rispetto alla passata stagione, con un forte aumento sia per l’arabica che per il robusta. Ma alcuni analisti ritengono che potrà addirittura superare 65 milioni di sacchi.

A livello globale l’International Coffee Organization (Ico) stima che nel 2017-18 la produzione di caffè fosse a salita a 159,66 milioni di sacchi, accrescendo il surplus a 788milioni di sacchi.

Per il 2018-2019 circolano previsioni impressionanti: Marex Spectron pensa che l’eccesso possa raggiungere 5 milioni di sacchi. Ma James Hearn, che guida la divisione agricoltura della società di brokeraggio, ritiene che l’esposizione ribassista degli hedge funds sia ormai davvero estrema e renda il mercato vulnerabile: «Sono corti per 20 milioni di sacchi, hanno venduto quattro volte il surplus atteso».

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Alberto Lupini


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