Chi conosce, studia e cura il caffè ha il successo assicurato

In un momento storico di forte competitività nel settore della ristorazione esistono ancora metodi e soluzioni relativamente semplici per dare valore e visibilità alla propria attività

15 aprile 2018 | 15:22
di Cristiano Canali
Una risorsa di cui tutti dispongono ma che pochi, per ora, valorizzano è il caffè. Tutti lo preparano, tutti lo servono, tutti sono obbligati a inserirlo nel menu a prescindere dal tipo di cucina offerta, ma il potenziale di una bevanda straordinaria come il caffè continua ad essere sfruttato e valorizzato pochissimo.



L’averlo reso da secoli un’abitudine o un rito di fine pasto, forse, ci ha portati a considerare il caffè come un cestino di pane, un tovagliolo o un coltello: qualcosa che è bene che ci sia, ma sulle cui qualità e caratteristiche si può anche sorvolare, dato che non sarà mai importante e determinante come un primo, un secondo o un calice di vino. Che enorme fesseria! Chi oggi dedica tempo, passione e risorse alla ricerca di un caffè espresso di qualità e dei giusti metodi per prepararlo e servirlo “a regola d’arte” può rendersi conto in breve tempo di avere sempre avuto davanti agli occhi la soluzione più efficace per ridare slancio e popolarità al proprio locale.

Esistono decine di tipi di caffè al mondo e rompere il circolo vizioso delle sponsorizzazioni dei grandi marchi industriali può portare alla scoperta di un tipo di “oro nero” non inquinante e altamente benefico per il corpo e la mente. Poter tracciare un caffè è indispensabile per conoscerne la storia e le peculiarità che lo rendono perfettamente abbinabile a determinati menu e piatti. Illustrare a un cliente le differenze organolettiche di alcune monorigini consente di compiacere i gusti e il palato di un numero maggiore di persone, trasformando un gesto distratto in un’importante degustazione che completa una cena impeccabile.

Servire un caffè di pura Arabica estratto alla perfezione, con una crema densa e ricca di aromi resa possibile dalla qualità della miscela e della macchina utilizzata, può fidelizzare un cliente al pari della bontà di un piatto o del servizio offerto. Saper consigliare un caffè diverso, spiegando al cliente tutto ciò che lo rende prezioso e particolarmente pregiato, denota una cura, una sensibilità e una passione che non possono non essere notate e, in breve tempo, premiate con quell’entusiasmo e quel passaparola che separano le eccellenze dalle attività mediocri e dozzinali.

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Alberto Lupini


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