Olio evo bio Dop Alce Nero. La tracciabilità è tecnologica grazie alla blockchain

Il progetto pilota ha come protagonista la filiera dell’extravergine Terra di Bari Bitonto. Attraverso la blockchain la trasparenza diventa anche una sostenibilità sociale. Che va vissuta anche in tavola

10 giugno 2021 | 18:07
di Gabriele Ancona
Alce Nero, marchio di agricoltori e trasformatori biologici, dagli anni ’70 propone al mercato cibi frutto di un’agricoltura che rispetta la terra e al sua fertilità. Oggi ha messo in primo piano, nel dettaglio, la filiera. E ha intrapreso il Progetto pilota Blockchain che mette al centro l’Olio extravergine di oliva biologico Dop Terra di Bari Bitonto Alce Nero.



Dalla manodopera nei campi alle fasi di trasformazione e confezionamento

Grazie alla tecnologia, sono stati geolocalizzati tutti i campi dei produttori coinvolti e raccolti, in modo certificato, i dati inerenti i processi di realizzazione, le tecniche, con riferimento a ogni singolo produttore e lavoratore. Dalla manodopera nei campi alle fasi di trasformazione e confezionamento. Un olio 100% italiano e bio, Dop, di sicura proveninena, un prodotto trasparente in ogni suo aspetto, con ogni passaggio consultabile e bloccato per sempre dalla “catena”. Per tuffarsi nei mondi dell’Olio extravergine di oliva biologico Dop Terra di Bari Bitonto Alce Nero, acquistabile sul canale e commerce dell’azienda, è sufficiente scansire il QR code sul collarino che veste la bottiglia.

Il progetto è stato presentato a Milano il 10 luglio dai soggetti centrali di questo percorso produttivo. Oltre ad Alce Nero, Finoliva Global Service (il produttore di olio evo), Biodistretto delle Lame (il territorio di produzione), EzLab (l’anima della Blockchain) e Ccpb (organismo di certificazione).

Territorio e agricoltura, elementi centrali

«Si parla sempre più di filiera e di sostenibilità – ha ricordato Massimo Monti, amministratore delegato di Alce Nero – Se si parla di dimensione ambientale è più semplice, ma entrare in ambito sociale è più complicato. Da sempre poniamo attenzione nel produrre cibi buoni, con ricette corte, e lo facciamo nel rispetto delle persone che fanno e consumano questi prodotti. Questa è la sostenibilità sociale. Territorio e agricoltura sono elementi centrali. Non dimentichiamo che la filiera agroalimentare è il settore economico più importante d’Italia. Oggi facciamo quello che abbiamo sempre fatto con la consapevolezza di muoverci al meglio. Alce Nero non gestisce filiere, è filiera».



Olio corposo, ideale a crudo

L’Olio extravergine di oliva biologico Dop Terra di Bari Bitonto Alce Nero è un blend di cultivar Cima di Bitonto e Coratina. Le olive provengono da circa 40mila olivi centenari coltivati in Puglia, nel Biodistretto delle Lame (40mila ettari; a oggi territorio di Bitonto e Ruvo). Entro massimo 48 ore dalla raccolta le olive sono trasformate in olio. Un olio dal colore verde con riflessi gialli che al palato manifesta sentore di erbe fresche e mandorla, leggermente piccante. Un olio corposo, ideale a crudo.

«Con questo progetto – ha annotato Gaetano Bonasia, responsabile assicurazione qualità di Finoliva – non ci si ferma al frantoio, si va fino ai produttori. Si trasmette il territorio in profondità. La superficie media dei singoli oliveti non supera i 5 ettari».

Concetto avanzato di tracciabilità

Il Progetto Blockchain racconta tutto nei particolari sviluppando un concetto avanzato di tracciabilità. «Ci stiamo impegnando per portare sulla tavola, sulla bottiglia, un vissuto – ha puntualizzato Benedetto Fracchiolla, olivicoltore e presidente del Biodsitretto delle Lame – È importante che il consumatore conosca da dove viene fisicamente l’olio, qual è il campo che gli ha dato quelle olive».

Per informazioni: alcenero.com


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