Olio evo: italiano e sostenibile I punti di forza di Carapelli

Una digital conversation dedicata all’extravergine di oliva ha messo in luce le linee guida della storica azienda toscana che prevede per il 2021 lanci e rilanci di prodotto e un progetto di valorizzazione della filiera

14 novembre 2020 | 15:01
Una digital conversation dedicata all’olio extravergine di oliva. È quella che si è tenuta il 12 novembre scorso e che ha visto in primo piano la casa olearia Carapelli, azienda con 127 anni di esperienza, rappresentata Roberto Sassoni, general manager business unit Italia, e Anna Cane, scientific & public affairs e presidente Gruppo Olio d’Oliva Assitol.


La gamma degli oli extravergini di oliva di Carapelli è 100% italiana

Nel corso dell’incontro è stato in primis evidenziato il valore rappresentato dalla gamma 100% italiana degli oli extravergini di oliva di Carapelli per poi sottolineare la rotta decisa verso la sostenibilità. In particolare il progetto di rilancio ecosostenibile di Friol che prevede la riduzione del contenuto di plastica della confezione (-14%) e che verrà esteso a tutta la gamma semi, con un significativo impatto sull’ambiente sia come rilevante riduzione del consumo di materiale, sia come risparmio  energetico.

Punti cardine, quindi, per l’azienda di Tavarnelle Val di Pesa (Fi) l’italianità e la sostenibilità di filiera nazionale con a breve uno sviluppo anche europeo. L’impegno sul fronte interno, è stato ricordato, è già in essere grazie all’esperienza del Il Nobile Carapelli, extra vergine 100% italiano testimone del progetto di filiera Fooi e certificato da Agricoltura sostenibile, mentre presto un progetto relativo a Frantolio, l’extra vergine storico di Carapelli, estenderà questo percorso della azienda alla filiera comunitaria.

Nuove occasioni di consumo
Una terza area di attività, è stato ricordato, riguarderà l’innovazione nella sua accezione di “nuove occasioni di consumo”. Lanci e rilanci di prodotto nel 2021, quindi, nell’ottica di un’azione su nuove interpretazioni di consumo e della categoria (sul modo migliore, per esempio, di utilizzare l’olio di oliva in cucina), cavalcando l’evoluzione positiva dei consumi domestici, cresciuta in modo esponenziale questo anno, in seguito anche il fatto che le famiglie hanno dovuto spendere più tempo a casa rispetto al passato.

Sono stati quindi presentati alcuni spunti di intervento per l’evoluzione dell’industria olearia, come per esempio un maggiore impegno nella divulgazione delle conoscenze legate al mondo dell’olio d’oliva rivolte non solo al consumatore finale, ma anche al comparto della ristorazione. In divenire anche progetti di valorizzazione della filiera attraverso la creazione di sinergie tra tutti gli attori coinvolti.

  Per informazioni: www.carapelli.it

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Alberto Lupini


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