Pasta Amato, alto contenuto proteico e forte connotazione territoriale

14 maggio 2015 | 11:26
di Vincenzo D’Antonio
Lodevole, resa possibile dalla sua prorompente vis imprenditoriale, l’operazione condotta da Giuseppe Di Martino nell’acquisire organicamente nel suo Gruppo il glorioso pastificio Amato di Salerno. A coadiuvare l’amministratore, la valente brand manager Alessia Passatordi. I Di Martino sono pastai da tre generazioni e sono di Gragnano, città della pasta. La loro attività principiò più di 100 anni fa. Pastificio Di Martino, pasta di Gragnano Igp, vocato fortemente all’export. Pastificio Dei Campi, pasta di Gragnano Igp, vocato worldwide a nicchie di gourmet ed all’alta ristorazione.



La pasta esitata dai pastifici equivale a 8 milioni di piatti di pasta al giorno! Il pastificio Amato, nell’individuazione di un posizionamento in giunzione ma non in sovrapposizione agli altri brand del Gruppo, coglie il considerevole asset della distintiva connotazione territoriale: Salerno con i suoi due affascinanti gioielli: la Costiera Amalfitana e il Cilento. Packaging di immediato appeal, giocato sui colori delle ceramiche vietresi.

Pasta Antonio Amato di Salerno si pone l’ardimentoso ma non velleitario obiettivo di divenire attore leader non solo all’estero ma anche nel mercato domestico dove è già ben presente nella Gdo. Offering dovizioso, ben 80 referenze. E inoltre, altri prodotti della Dieta mediterranea (olio, pomodori, farine e una linea interamente dedicata al mare), ad agevolare la gioia quotidiana scaturente dalla conviviale degustazione di un ottimo piatto di pasta.

La pasta Antonio Amato ha il 13% di proteine, ovvero un elevato contenuto proteico, così garantendo una perfetta tenuta in cottura e l’esaltazione di ogni condimento. Target dichiarato, le giovani famiglie alla ricerca di primi piatti che siano, nel contempo, genuini e gustosi. Nel recuperato plesso industriale alla periferia di Salerno sarà riattivato il mulino e sarà realizzato il Centro di ricerca e sviluppo del Gruppo. In fase di studio un think tank del food, per ospitare giovani provenienti da tutto il mondo, che, partendo dalla pasta possano pensare a tutte le dimensioni del food.

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Alberto Lupini


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