L'edizione 2015 di ViniVeri promuove l'etichetta trasparente

16 febbraio 2015 | 17:47
di Mariella Morosi
Proporre un vino secondo natura, identitario del territorio dove nasce, e farlo sapere al consumatore attraverso un'etichetta che ne racconti l'evoluzione senza forzature, dal frutto della vite alla bottiglia. È quanto si propone il Consorzio Viniveri, secondo il suo presidente Giampiero Bea, che con il vicedirettore Paolo Vodopivec ha presentato a Roma, alla vineria Litro, il 12° Salone di degustazione che si svolgerà dal 20 al 22 marzo, nella consueta cornice dell'Areaexp “La Fabbrica” a Cerea (Vr).



“Verso un’etichetta trasparente” è infatti il tema per questa annuale vetrina di vini italiani ed esteri ottenuti attraverso l’uva di agricoltura senza chimica di sintesi e senza l’uso di sostanze aggiunte (ad eccezione di ridotte quantità di solfiti), di allergenici e anche senza stabilizzazioni forzate in cantina. Il vino va considerato nella sua accezione più elevata, nella sintesi di tante espressioni: territorio, saperi, tradizioni, lavoro. È il vino stesso che racconta la nostra storia ed è importante mantenerne la complessità di valori che racchiude.

Il vino “vero” può essere definito “vino secondo natura”, perché frutto di una filosofia e metodologia produttiva che va oltre la certificazione biologica europea. Non può neppure incasellarsi totalmente nei disciplinari Doc, magari per una non conformità a causa di un semplice aspetto formale, come una variazione di colore avvenuta nella sua evoluzione. Solo ad un'etichetta trasparente - ritiene il Consorzio Viniveri - può essere affidato il messaggio di far conoscere tutti gli ingredienti presenti nel vino, unico prodotto alimentare in cui non possono essere scritti tutti gli elementi contenuti.

Servirebbe un messaggio chiaro che rimarchi le differenze con altri prodotti, diretto al consumatore, ma sarebbe anche un riconoscimento per il produttore che ha scelto una strada diversa e più impegnativa, senza accelerazioni e stabilizzazioni, recuperando l'ottimale equilibrio tra l’azione dell’uomo ed i cicli della natura, fino alla vendemmia esclusivamente manuale.

«Con i nostri metodi di produzione - ha detto il direttore del Consorzio Giampiero Bea - riteniamo di riuscire a preservare le capacità umane e l'identità dei territori esaltando il valore della tradizione e del processo produttivo. Per questo è giusto scriverlo in etichetta. Una semplificazione della burocrazia in tal senso sarebbe auspicabile».

«Nel mondo agricolo attuale - dichiara il vicedirettore Paolo Vodopivec - dove l’uomo ha dato potere alla chimica e dove molte malattie anche dell’uomo sono conseguenza di ciò, la natura deve, attraverso una conduzione agricola naturale, ritornare al centro della scena per non stravolgere e perdere definitivamente il patrimonio naturale che non è fatto solo di piante ed animali ma anche di sapori, profumi… e perché no, della salute umana. Non si può ridurre tutto alla sola produzione aziendale, ma bisogna avere la consapevolezza e responsabilità di estendere tale pensiero anche ad altre persone sensibili a questo aspetto».



A Cerea oltre ai vini ci sarà uno spazio per produzioni agroalimentari artigianali di eccellenza, dalle farine al pane fino ai salumi e ai legumi. Protagonisti della tre giorni di eventi saranno i produttori aderenti al Consorzio, uniti nella finalità comune e nello scambio di esperienze. Sono: Cappellano, Giuseppe Rinaldi, Ezio Cerruti, Ezio Giacomo Trincherio, Eugenio Rosi, Casa Coste Piane, La Castellada, Dario Princic, Zidarich, Vodopivec, Mlecnik, Massa Vecchia, Oasi degli Angeli, Paolo Bea, Salvatore Ferrandes, Walter Mattoni, PaneVino, Praesidium, Podere Luisa, Serafino Riovella, Ronco Severo, Carla Simonetti, Slavcek.

Saranno ospiti della manifestazione anche un centinaio di “artigiani del vino” indipendenti, italiani e stranieri di più vari territori: dall'isola di Pantelleria alla Slovenia, dall'Austria alla Germania, dalla Francia alla Spagna. Torneranno anche i vignaioli della Georgia con i loro prodotti vinificati nelle anfore di terracotta interrate, le Qvevri, secondo una tradizione millenaria. Previste tavole rotonde, degustazioni e proiezioni di filmati a tema. Oltre agli stand espositivi ci sarà lo “Spazio Enoteca VV2015” per acquisti di etichette rare a prezzo di cantina. Il ticket giornaliero per accedere alla manifestazione è di 20 euro e include il calice e il libretto di degustazione.

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Alberto Lupini


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