Bar e ristoranti nel mirino della Finanza: 19 lavoratori in nero a Padova

Le Fiamme gialle di Padova hanno intensificato i controlli contro il lavoro nero, scoprendo 40 lavoratori irregolari in città e in provincia. Le sanzioni ammontano a un importo compreso tra 215mila e un milione di euro

23 aprile 2024 | 12:36

Intensificati i controlli della Guardia di Finanza di Padova nel corso dei primi mesi dell'anno per contrastare il lavoro nero e irregolare, con le Fiamme gialle che hanno individuato 40 lavoratori in nero e 16 irregolari in diverse attività commerciali della provincia, soprattutto nei locali di intrattenimento, nei bar e nei ristoranti. In questi ultimi sono stati scoperti 19 lavoratori in nero, di cui due privi del permesso di soggiorno, in esercizi commerciali senza la preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro. Inoltre, sono stati individuati 14 lavoratori irregolari assunti con contratto "a chiamata" senza la comunicazione di inizio della prestazione lavorativa.

Padova e provincia, maxi-operazione della Finanza contro il lavoro in nero

Per quanto riguarda la provincia, le ispezioni svolte dalla Compagnia di Piove di Sacco e dalla Compagnia di Este hanno portato alla luce 17 lavoratori in nero, in pubblici esercizi e imprese del comparto della ristorazione, del tessile e dei servizi alla persona. In tutti i casi riscontrati, le retribuzioni del personale non regolarmente assunto venivano erogate esclusivamente in contanti. Intensificati i controlli poi anche nella zona dell'alta padovana, dove la Compagnia di Cittadella ha scoperto 4 lavoratori in nero e 2 collaboratori familiari irregolari sprovvisti di copertura assicurativa.

Le violazioni emerse sono state segnalate all'Ispettorato territoriale del lavoro per le sanzioni amministrative del caso, che ammontano a un importo compreso tra 215mila e un milione di euro. Inoltre, sono stati adottati dieci provvedimenti di sospensione dell'attività in ragione dell'impiego di personale non registrato in misura pari o superiore al 10% del totale dei lavoratori.

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Alberto Lupini


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