Da Brera agli Uffizi, 1 miliardo di euro per il patrimonio culturale italiano

03 maggio 2016 | 10:20
La mancanza di fondi per il turismo culturale, almeno per i prossimi 4 anni, non sarà un problema; il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) ha infatti destinato un miliardo di euro, fino al 2020, per finanziare gli interventi sul patrimonio culturale pubblico italiano.

«È la più grande operazione di investimento sul Patrimonio culturale pubblico dell’Italia repubblicana - ha dichiarato il Ministro Dario Franceschini (nella foto) - che segue l’aumento delle risorse nella legge di Stabilità». Quindi si parte, con tabelle di marcia diverse che per alcuni progetti prevedono la fine lavori in due anni, per altri di più visto che il piano, 33 progetti in tutto ripartiti in 13 regioni dalla Lombardia alla Puglia, viene finanziato grazie al Fondo coesione e sviluppo 2014- 2020.



Già in occasione del talk show del "Premio Italia a Tavola" a Firenze il Ministro Franceschini, tra i relatori, aveva sottolineato come il bilancio del turismo italiano fosse cresciuto del 27%, a dimostrazione dell'interesse crescente del Governo verso il patrimonio turistico e culturale come veicolo di crescita; quest'ultima manovra è un'ulteriore conferma.

Il grande finanziamento sarò così ripartito: 40 milioni a Milano alla Grande Brera, 40 a Firenze per i Grandi Uffizi e 60 per il nuovo Auditorium. Quaranta anche per la Reggia di Caserta, stessa cifra per il Grande Progetto Pompei, 20 milioni sia all’area archeologica di Paestum che al Museo nazionale archeologico di Napoli, 30 a Capodimonte, 10 a Ercolano e 25 ai Campi Flegrei, a Roma 15 milioni alla Galleria nazionale di Arte Moderna e 9 a quella di Arte Antica, 12 milioni al Palazzo Ducale di Mantova.

Da non dimenticare, la ferita ancora aperta dell'Aquila duramente colpita dal terremoto, dove 30 milioni serviranno per il completamento del restauro delle mura cittadine, del Duomo e di S. Maria a Paganica, per arrivare ai 70 milioni destinati al Ducato Estense, anche lì per i danni provocati dal sisma. «Niente piccoli interventi» insomma, i soldi, assicura il Ministro Franceschini, serviranno per completare «grandi progetti incompiuti in tutto il Paese».


Dario Franceschini

Una parte importante, aggiunge Franceschini, riguarda le periferie urbane, «a cominciare da Roma dove si stanziano 40 milioni per il recupero del complesso Cerimant di Tor Sapienza», una volta di proprietà dei militari, oggi del Mibact: qui, anticipa il Ministro, il progetto prevede «un'operazione inedita in Italia», ispirata al celeberrimo Spazio 104 di Parigi, ex obitorio che la municipalità francese ha riqualificato destinandolo ad arte e creatività. L'idea è quella di farne un 'antimuseo', spiega, «forse la prima grande sfida di un contenitore d'arte e creatività nelle periferie».

L'elenco è lunghissimo e Franceschini ribadisce l'idea della "svolta", anche se nel settore, gli viene fatto notare, il malumore non manca, tanto che il prossimo 7 maggio a Roma è prevista una manifestazione per denunciare la cosidetta "emergenza cultura". «Il salto di qualità è inoppugnabile», sottolinea Franceschini, per la cultura in Italia nessun governo «ha mai investito tanto».

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Alberto Lupini


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