Il complesso marmoreo, opera di Gagini Patrimonio rinascimentale in restauro
23 agosto 2017 | 09:44
di Andrea Radic
«Una delle opere più importanti del rinascimento del sud Italia - spiega Pasquale Faenza - gioiello del patrimonio calabrese, sulla quale stiamo lavorando con dettagliate analisi per quanto riguarda i materiali, le tecniche e i problemi conservativi».
Gagini fu un artista formatosi alle scuole fiorentine, probabilmente con Benedetto da Maiano e con tutto ciò che dell'arte fiorentina arrivava in Calabria alla fine del '400, senza escludere suoi trascorsi con Brunelleschi e a Roma con lo stesso Michelangelo. Il gruppo marmoreo è di eccezionale fattura, ritrae le figure della Madonna e dell’Angelo a grandezza naturale poste a destra e a sinistra di un leggio e sovrastato da un bassorilievo incassato nella parete. Tardo gotica la Madonna e già rinascimentale l'Arcangelo.
Il committente dell'opera fu Jacopo Verduci, un prete greco che scelse un artista fiorentino rinascimentale in un momento in cui la Calabria era ancora fortemente grecanica e caratterizzata da arte bizantina. Una sorta di ibridismo culturale, un territorio che dialoga tra cultura latina e greca. Il gruppo marmoreo è realizzato in marmo bianco di Carrara e conquista il visitatore sia per le notevoli dimensioni, sia per il pregnante misticismo che le due statue esprimono con un notevole gioco di sguardi ed espressioni.
«Abbiamo scoperto, grazie al restauro - aggiunge Faenza - anche l'utilizzo delle tinte indaco e cinabro passati con degli olii, una tecnica innovativa».
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Alberto Lupini