Dopo avere mentito, TripAdvisor ora insulta e minaccia...

10 luglio 2015 | 15:36
di Alberto Lupini
A TripAdvisor cominciano davvero a dare i numeri. Dopo avere tollerato (anzi incentivato) la pratica delle false recensioni a pagamento per scalare le classifiche (o quelle negative per colpire i concorrenti onesti), ora vuole fare la morale e si permette di darci dei “disonesti” solo perché, nell’interesse di consumatori e dello stesso portale, segnaliamo le gravi distorsioni, la mancanza di controlli e un demenziale algoritmo che premia i commenti a raffica anche se palesemente tarocchi. Giusto ciò che serve a chi paga per scalare in fretta le classifiche del sito, spesso riempiendo pagine di recensioni elogiative prima ancora che il ristorante o l’hotel siano stati aperti.

Con un coraggio ed una coerenza da cuor di leone, invece che rispondere direttamente alle nostre contestazioni, dalla sede di TripAdvisor preferiscono inviare note o avvisi pubblicitari ad altre testate per evitare ogni confronto. Ed ecco che sulle pagine del Secolo XIX di Genova appare una nota piena di insulti nei nostri confronti (anche se non veniamo mai citati). Il quotidiano ligure ha pubblicato la nostra denuncia di un albergo di Chiavari diventato il primo in classifica la scorsa settimana - anche se chiuso da 3 anni - a seguito di un’azione provocatoria di operatori del settore stanchi di subire le distorsioni del mercato ordite da TripAdvisor (non a caso multata dall’Authority per comportamento scorretto), e il portale americano non trova di meglio che parlare di “pratica immorale”.

E, vera follia, dopo avere devastato il mercato con false informazioni e classifiche assolutamente tarocche, parla di “pratiche” (le nostre segnalazioni di come TripAdvisor sia tutto meno che veritiero) e ci accusa di “minare l’intera industria dei viaggi”. Peccato che siamo stati proprio noi di Italia a Tavola, due anni fa, a portare TripAdvisor ad un pubblico confronto coi ristoratori quando credevamo ai suoi impegni per garantire l’affidabilità del sito. Mai bugie furono annunciate con più enfasi, carpendo la nostra buona fede e usando la nostra ribalta.

Fino ad ora ci siamo comportati in maniera concreta e secondo le regole di un giornalismo onesto che vuole segnalare le malefatte. E TripAdvisor ne ha compiute tante, al punto da dovere chiedere aiuto in Toscana alla Fipe per trovare delle modalità per cercare di riparare ai danni di un sistema che fa acqua da tutte le parti. A Firenze le stupidaggini contestate dai ristoratori, perché palesemente false, vengono corrette a posteriori (spesso in ritardo), quasi a confermare di come il sistema sia malato e marcio. Ed ora saremmo noi a disorientare i consumatori. Ma andiamo, siamo seri.

Non staremo in ogni caso ad accettare passivamente simili argomentazioni da chi è messo con le spalle al muro per le sue bugie. Finora abbiamo mantenuto toni corretti e vogliamo continuare a farlo. Ma i signori di TripAdvisor devono sapere che se anche siamo Davide e loro Golia, noi non abbiamo nemmeno cominciato ad usare la fionda. Ed è ugualmente inutile che incarichino balordi che ci minacciano e ci insultano per telefono o per mail. Pratiche che da sole confermano come attorno a questo portale ruoti troppa corruzione. E snidarla ormai è un impegno etico.

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Alberto Lupini


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