Irvo, l'istituto siciliano vini e oli dopo 65 anni rischia il fallimento

24 dicembre 2015 | 10:40
di Piero Rotolo
Spesso è difficile comprendere la Sicilia con le sue dinamiche anche a chi nell’Isola ci vive. Il caso dell’Irvo (Istituto regionale vini e oli) è incomprensibile. Mentre la schiera di enti inutili della Regione Sicilia vanno avanti senza problemi, l’Irvo, fiore all’occhiello dell’Isola, rischia il tracollo. Da tre anni questo ente versa in un totale stato di abbandono, senza che il governo regionale provveda a garantire la regolare attività.



Da alcuni mesi non ci sono neanche i soldi per pagare gli stipendi dei 68 dipendenti, come ha denunciato il sindacato dei lavoratori Ugl, tanto che il protrarsi di questa incresciosa situazione potrà indurre i dipendenti, che fino ad ora hanno regolarmente e per senso di responsabilità assicurato i servizi, a mettere in mora l’ente stesso. Per non parlare dei disagi che dovranno subire le aziende, le cantine e l’intero sistema viti-enologico siciliano.

Sin dalla sua istituzione, infatti, l’ente ha svolto un ruolo molto delicato e puntuale, assicurando al settore viti-enologico il controllo e la certificazione dei vini a Ig e a Do, oltre alle attività di analisi dei vini, di ricerca e di sperimentazione nel settore vitivinicolo. L’Irvo come ente pubblico della Regione Sicilia, è stato istituito nel 1950, al servizio della vitivinicoltura siciliana, preposto alla tutela, evoluzione e promozione della produzione vitivinicola siciliana.

Successivamente, con L.R. n. 2/2007, è stato riconosciuto ente di ricerca della Regione siciliana e nel 2011 sono state attribuite competenze in materia di oli, come la valorizzazione e promozione dell’olio extravergine di oliva prodotto e confezionato in Sicilia, dell’oliva da mensa e della certificazione, ricerca e innovazione nella filiera olivicola-olearia.



A queste competenze si aggiungono quelle svolte sin dalla sua costituzione come i controlli e le certificazioni delle produzioni vitivinicole siciliane a denominazione di origine; la sperimentazione e la ricerca applicata viticola, enologica e microbiologica finalizzata all'individuazione di modelli viticoli e protocolli enologici da trasferire alle aziende; il supporto alla competitività delle aziende vinicole siciliane sui mercati nazionali ed internazionali; le analisi enochimiche effettuate nei propri laboratori dall’ente unico nazionale per l’accreditamento Accredia per la certificazione di parametri enologici; la formazione e l’aggiornamento professionale degli addetti al settore e la consulenza legislativa alle aziende.

Con la sua attività, l’Irvo è stato propulsore del rinascimento enologico siciliano. Adesso il rischio è la paralisi dell’ente a causa dell’indifferenza del governo regionale e alla lentezza della burocrazia isolana. Per il sindacato Ugl deve porsi fine a questo insostenibile “stillicidio” di un’importante ente qual è l’Irvo, ormai diventato cronico, che vede ridotti i propri dipendenti, tutti altamente qualificati e vincitori di concorso, a dei veri precari della Regione siciliana. Chissà se il neo assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici, riuscirà a evitare il tracollo dell’ente.


Istituto regionale vini e oli Sicilia
Via della Libertà 66 - 90143 Palermo
Tel 091 6278111 - Fax 091 347870
www.vitevino.it
irvv@pec.istitutoregionalevitevinosicilia.it

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