Ivrea 54° Patrimonio Unesco in Italia Rimandate le Colline del Prosecco

Ivrea (To) sì, le Colline del Prosecco non ancora. L’Unesco, riunitosi in Bahrain, ha così deciso di rimandare la candidatura veneta e di accogliere invece quella della cittadina nota per aver dato i natali alla Olivetti . Una candidatura, quella di Ivrea, sostenuta dal sindaco uscente Carlo Della Pepa

02 luglio 2018 | 10:50
Ma all’annuncio della notizia la festa è stata condivisa anche con il neo primo cittadino, Stefano Sertoli, in carica da una settimana.



Quanto alle Colline del Prosecco e del Valdobbiadene su 21 votanti, 12 avevano detto no. Tuttavia non bisogna parlare di bocciatura, ma di rinvio in quando la commissione ha spiegato che la candidatura verrà rivalutata a Baku nell'estate 2019. «Ci rifaremo fra un anno» ha commentato il governatore veneto Luca Zaia. «Il percorso per la candidatura del territorio collinare tra Conegliano e Valdobbiadene a Patrimonio Unesco dell'Umanità è stato avviato nel 2008 - dichiara Innocente Nardi, presidente dell'Associazione Temporanea di Scopo Colline di Conegliano Valdobbiadene Patrimonio dell'Umanità e del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg - un impegno articolato su ben dieci anni, dove il primo traguardo è stato raggiunto nel 2010 con il suo inserimento nella Tentative List Italiana. Quindi, all'inizio del 2017 siamo stati candidati ufficialmente e sapevamo che il traguardo poteva richiedere ancora un po' di lavoro e di tempo: restiamo determinati nel raggiungere questo obiettivo nell'estate 2019. Nel frattempo ci complimentiamo con la delegazione della città di Ivrea per l'ottimo risultato raggiunto: ovvero l'iscrizione a patrimonio Unesco come città industriale».

A proposito di Ivrea sono arrivati i complimenti anche del ministero dei Beni Culturali: «Ivrea, la città ideale della rivoluzione industriale del Novecento, è il 54° sito Unesco italiano - ha detto il ministro alla Cultura Alberto Bonisoli - un riconoscimento che va a una concezione umanistica del lavoro propria di Adriano Olivetti, nata e sviluppata dal movimento comunità e qui pienamente portata a compimento, in cui il benessere economico, sociale e culturale dei collaboratori è considerato parte integrante del processo produttivo».


Alberto Bonisoli (foto: Corriere.it)

Soddisfatta anche l'assessora piemontese alla Cultura, Antonella Parigi: «Una candidatura che ha saputo raccontare una città e la sua storia, ma che parla anche al futuro, proponendo un mondo fatto di amore per l'essere umano, di comunità e armonia tra tecnologia e ambiente. Una visione che dovrebbe far riflettere il nostro presente e la politica attuale».


Antonella Parigi

Fondata nel 1908 da Camillo Olivetti, la città industriale di Ivrea è un progetto industriale e socio-culturale del XX secolo. La maggior parte dello sviluppo di Ivrea avvenne nel periodo degli anni '30 e '60 sotto la direzione di Adriano Olivetti, periodo in cui l'azienda Olivetti produceva macchine da scrivere, calcolatrici meccaniche e computer. La forma della città e gli edifici urbani di Ivrea sono stati progettati da alcuni dei più noti architetti e urbanisti italiani di quel periodo. La città è composta da edifici per produzione, amministrazione, servizi sociali e usi residenziali, che riflettono le idee del Movimento Comunità.


Sergio Chiamparino (foto: Torinooggi)

«Il riconoscimento della Città di Ivrea a patrimonio industriale del XX secolo da parte dell’Unesco - ha riferito il presidente di Regione Piemonte Sergio Chiamparino - è un grande risultato che premia la visione e la determinazione dell'amministrazione che ha governato la città fino a domenica scorsa, e in particolare del sindaco Carlo Della Pepa, alla quale abbiamo creduto e che abbiamo sostenuto fin dall'inizio; adesso bisogna investire perché il riconoscimento diventi risorsa strategica per il territorio eporediese».

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Alberto Lupini


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