Da Locarno a Venezia... navigando La Darsena come un porto turistico

25 maggio 2016 | 12:13
La Darsena, da luogo ritrovato della città, potrebbe diventare anche un porto turistico, un canale navigabile che funge da punto di approdo e di passaggio da Locarno a Venezia. Diverse opere sono state già fatte per rendere possibile questa non più così utopica ipotesi. Per portare a termine l'ambizioso progetto mancano 45 milioni di euro (su 200 totali stimati del progetto) e alcuni interventi strutturali: questa è la stima dell'associazione Amici dei Navigli, che, incoraggiando l'opera da tempo, sta facendo girare tra i milanesi un manifesto per la raccolta firme.


(Credit: Studio Gabrio Tomelleri)

La strada d'acqua che collega la Svizzera al Mar Adriatico parte da Locarno, passa per Milano e Pavia e giunge a Venezia. È lunga 550 chilometri, attraversa due Paesi, quattro Regioni e oltre 170 Comuni. Se davvero si trasformasse in un percorso navigabile, fungerebbe anche da ben riuscita crociera turistica, ideale per riscoprire bellezze del territorio come i castelli viscontei; e valorizzerebbe ancor di più la Darsena, da oltre un anno restaurata.

Già tante conche di navigazione restaurate, tratti delle sponde del Naviglio grande consolidati e approdi recuperati o costruiti ex novo. Mancano poche opere a questo punto: una nuova conca di navigazione per superare lo sbarramento di Porto della Torre sul fiume Ticino e il restauro delle conche vicine alle centrali idroelettriche di Vizzola e Tornavento per la Locarno-Milano, con un costo di 10 milioni di euro; altri 30 milioni servirebbero per arrivare a Venezia.

Un grande progetto turistico, che, guardando in là, potrebbe trasformarsi anche in un collegamento passeggeri. «L'opera porta occupazione e benessere al territorio - dice Enrico Marcora, uno dei consiglieri di Amici dei Navigli - e valorizza luoghi bellissimi. Il modello sono i canali navigabili francesi: sollecitiamo il governo perché la inserisca nei programmi strategici nazionali». Per il Consorzio Villoresi, gestore dei Navigli, ci sarebbe una prima urgenza: «Riaprire la navigazione - dice il presidente dell'ente, Alessandro Folli - sul Naviglio Pavese. Ci vogliono 8 milioni ed è l'intervento più veloce per guardare avanti e investire sul territorio».

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Alberto Lupini


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