Meno spreco di cibo con la tecnologia Firmato protocollo tra Otan e Fbao

02 maggio 2017 | 12:17
La tecnologia al servizio della filiera alimentare, obiettivo: ridurre lo spreco di cibo e ridistribuire le eccedenze su tutto il territorio nazionale. L'Ordine nazionale dei tecnologi alimentari (Otan) e Fondazione Banco Alimentare Onlus (Fbao) hanno infatti firmato un protocollo d'intesa in cui si impegnano a promuovere azioni di recupero e distribuzione delle eccedenze lungo tutta la filiera agroalimentare.



Al momento della firma - avvenuta a margine del convegno "Evitare lo spreco alimentare e favorire l'economia: proposte e buone pratiche a confronto" - era presente anche Maria Chiara Gadda, firmataria della legge 166/16 contro gli sprechi alimentari e farmaceutici, a margine del convegno. «Milioni di tonnellate di cibo ancora commestibili - si legge nel protocollo - vengono sprecate, distrutte o destinate ad utilizzi diversi dall'alimentazione umana poiché escluse dal circuito commerciale». Per questo tra gli obiettivi di Otan e Fbao rientra anche il coinvolgimento delle istituzioni e delle altre organizzazioni del terzo settore nel migliorare qualitativamente il sostegno alimentare alle persone indigenti.

«Nonostante ce ne sia in abbondanza, non tutti oggi possono procurarsi il cibo - ha sottolineato Marco Lucchini, segretario generale del Banco Alimentare - l'obiettivo prefissato dalla Legge Gadda prevede il recupero di 100mila tonnellate di beni entro il 2025. Occorre ridare il giusto valore al cibo e la figura del Tecnologo Alimentare contribuisce a ridurre le eccedenze attraverso le misure preventive dal campo alla tavola».

I relatori, nel corso del convegno, hanno evidenziato come in Italia attualmente siano disponibili sempre più avanzati strumenti tecnologici ed informatici di lotta allo spreco a supporto degli interventi normativi regionali e nazionali. Claudio Campion, amministratore unico di ristoCloud Group, ha presentato il software Ristorazione 4.0 in grado di definire quantitativamente lo scarto prodotto nella ristorazione collettiva appaltata dalle mense scolastiche e ospedaliere a quelle aziendali.

Nicola Condelli, tecnologo alimentare, ha invece illustrato il brevetto "Blow", del gruppo di ricerca coordinato da Di Renzo dell'Università della Basilicata, che consente di prolungare la vita dei prodotti ortofrutticoli intervenendo sugli imballaggi. Infine, la dirigente del servizio organizzazioni di mercato e sinergie di filiera della Regione Emilia Romagna Roberta Chiarini ha parlato della piattaforma informatica che permette l'incontro tra domanda ed offerta dei prodotti alimentari con vita breve.

«L'art. 1 del nostro Codice deontologico - ha osservato Carla Brienza, presidente Otan - stabilisce che l'attività professionale dei tecnologi alimentari è volta a lottare contro lo spreco, ad evitare per quanto possibile la distruzione di alimenti favorendo l'utilizzo delle eccedenze a fini produttivi e per il sostentamento dei bisognosi, in linea con quanto previsto dalla legge Gadda. Un impegno confermato e rafforzato con la firma del protocollo che ci vede da oggi a fianco di Fbao».

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Alberto Lupini


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