Ogm, Corte Ue limita i poteri dei Paesi Stop solo se rischi certi per la salute

13 settembre 2017 | 11:16
Imporre il divieto di coltivare un prodotto geneticamente modificato scatta se e solo se viene accertato che esso possa comportare un rischio per la salute umana, degli animali o per l’ambiente. Questo è quanto ha stabilito oggi la Corte di giustizia europea togliendo dunque la possibilità a Commissione e Stati Membri di sanzionare chi coltiva prodotti Ogm, a prescindere. L’Italia è tra i paesi che ha posto il divieto ed è proprio dall’Italia che arriva il “caso-scuola” che ha portato la Corte di giustizia ad esprimersi in quel modo.



La sentenza della Corte riguarda infatti il caso di Giorgio Fidenato, agricoltore penalmente perseguito in Italia perché nel 2014 piantò mais Ogm autorizzato dall'Ue nonostante un decreto interministeriale del 2013 ne vietasse la coltivazione. Quel decreto, afferma in sostanza la Corte, non era legittimo perché il “principio di precauzione” deve basarsi sulla certezza dell'esistenza del rischio, altrimenti non permette di eludere o di modificare le disposizioni previste per gli alimenti geneticamente modificati, già oggetto di una valutazione scientifica completa prima di essere immessi in commercio.

Con una direttiva approvata nel 2015, i paesi membri possono vietare la semina di Ogm anche se autorizzati a livello Ue. L'Italia è tra i 17 Stati membri che hanno scelto questa possibilità.

Secondo un'analisi di Coldiretti gli italiani rifiutano le coltivazioni biotech neò 76% dei casi. «Per l’Italia - ha spiegato il presidente Coldiretti Roberto Moncalvo - gli organismi geneticamente modificati in agricoltura non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell'omologazione e il grande nemico del Made in Italy».

Scettico anche il governatore del Veneto Luca Zaia che in passato si era già scagliato contro le coltivazioni Ogm: «Sulla base di questa sentenza - si legge in una nota ufficiale - i consumatori saranno ridotti a vere e proprie cavie, sulla quali sperimentare se gli ogm fanno male o no. Per contrastare tale pericolosa assurdità mi auguro nasca un vasto movimento di popolo, composto da tutti coloro che hanno a cuore il valore della biodiversità e delle produzioni agricole tipiche».

© Riproduzione riservata


“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”

Alberto Lupini


Edizioni Contatto Surl | via Piatti 51 24030 Mozzo (BG) | P.IVA 02990040160 | Mail & Credits  -  Policy  -  PARTNER  -  EURO-TOQUES | Reg. Tribunale di Bergamo n. 8 del 25/02/2009 - Roc n. 10548
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024