La Pop Art e il mondo dei consumi Ugo Nespolo interpreta la "Marca"

05 giugno 2017 | 11:32
di Andrea Radic
L’industria di Marca e della Moderna Distribuzione incontrano l’arte in un caleidoscopio di forme e colori, attraverso l’esperienza artistica e visiva del nostro immaginario e il linguaggio esplosivo di un Maestro della “scrittura” artistica di fama internazionale: Ugo Nespolo. È avvenuto all'edizione 2017 de Linkontro organizzato da Nielsen Italia a Forte Village in Sardegna dove Galleria Eccellenza, spazio dedicato all’esplorazione del connubio tra marca e insegna, ha offerto agli ospiti un percorso artistico molto originale.



Il maestro della Pop Art Ugo Nespolo, le cui opere sono esposte al MoMa, al Guggenheim e al Centre Pompidou, ha colto le velleità del mondo dei Fast Moving Consumer Goods rendendoli opere d’arte: partendo dai messaggi individuali delle aziende partecipanti, Nespolo rappresenta con vivacità e ricchezza di colori l’odierna società dei consumi. Un dialogo rappresentato materialmente in uno spazio espositivo unico, dove le Marche e le Insegne vengono raccontate con le leve dirette ed emozionali della “comunicazione”: forza, immediatezza, iconografia, impatto. Il percorso di comunicazione della Galleria è strettamente legato ai messaggi individuati dai brand partecipanti all’operazione curata da Frame Communication che, in collaborazione con l’artista, ha ideato lo storytelling e supervisionato il processo creativo.


Ugo Nespolo

«Penso sia un’ottima idea dedicare uno spazio particolare all’arte nel contesto di un evento dedicato al largo consumo come Linkontro - ha commentato Ugo Nespolo -. In qualità di artista aperto da sempre alla fruttuosa “contaminazione” tra il mondo del business e quello della creatività, trovo che la Galleria Eccellenza sia il palcoscenico ideale per celebrare il connubio tra produzione commerciale e produzione artistica. Già all’inizio del secolo scorso le Avanguardie Storiche, e il Futurismo in particolare, instaurarono un rapporto privilegiato con l’industria. Tale connubio sembrava (e sembra ancora) necessario per rendere l’arte più fruibile nella vita quotidiana. La pop art, in fondo, non è altro che questo: il continuo richiamo alla società dei consumi, talvolta ironico, talvolta critico, altre volte emulativo. Anche la figura dell’artista, che la letteratura ha spesso ricondotto al ruolo di vate, è radicalmente mutata. Oggi, finalmente, il creatore è un uomo del proprio tempo, scevro di pregiudizi fallaci e anacronistici. Ho lavorato con piacere alle Opere per la Galleria Eccellenza de Linkontro 2017. È un piacere autentico, che corona la condizione intellettuale dell’uomo che vive e sa cogliere il proprio tempo».

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