Stop al “far west” dell’ospitalità Accordo tra Federalberghi e sindacati

11 marzo 2015 | 14:52
Federalberghi, Faita-Federcamping e le organizzazioni dei lavoratori Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs hanno siglato un avviso comune per la lotta all’abusivismo e l’istituzione di un osservatorio paritetico sulla legalità nel settore turismo. L’accordo richiede l’adozione di misure per assicurare una concorrenza leale e trasparente e la tutela dei consumatori, mediante il rispetto delle regole in materia di igiene, lavoro, tasse, contributi, nonché per prevenire il rischio che le forme di ricettività parallela offrano rifugio a persone interessate a sfuggire ai controlli di pubblica sicurezza.



«Di fronte all’incalzare della concorrenza di forme di ospitalità completamente abusive, che non garantiscono il minimo rispetto delle regole a tutela dei lavoratori e dei consumatori - afferma Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi - abbiamo deciso di coinvolgere le organizzazioni dei lavoratori in una battaglia di legalità oggi più necessaria che mai, alle soglie dell’Expo e considerato l’elevato allarme sociale connesso alla possibilità di attacchi terroristici».

L’intesa prevede la possibilità di denunciare via internet situazioni di ospitalità irregolare e contiene una serie di proposte legislative per accrescere la sicurezza del settore, come la generalizzazione dell’obbligo di comunicare gli alloggiati alle autorità di pubblica sicurezza e l’obbligo di comunicare all’erario le attività ricettive esercitate a titolo oneroso.

Le organizzazioni richiedono che gli interventi proposti siano realizzati con urgenza, integrando il decreto sul contrasto al terrorismo che è all'esame della Camera dei Deputati e il disegno di legge sulla concorrenza che inizierà il proprio iter parlamentare nei prossimi giorni. «La concorrenza può dare i suoi risultati positivi - conclude Bocca - solo se è regolata e prevede regole uguali per tutti gli operatori del mercato. Il far west dell’ospitalità genera solo abusi, evasione fiscale e insicurezza per i clienti e per i cittadini».

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Alberto Lupini


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