Vino, boom di Dop e tipici delle regioni Nel 2018 preoccupa aumento di prezzi

Nonostante un avvio moderato dei consumi nella Gdo, il 2018 dovrebbe vedere una crescita nelle vendite dei vini, soprattutto in settori come le Doc, le bollicine e i vini tipici delle regioni . Buone le prospettive dei vini offerti con il marchio delle insegne della Gdo, questo secondo il sentiment dei buyers della grande distribuzione

05 aprile 2018 | 10:32
che parteciperanno all'evento Gdo Buyers' Club organizzato da Veronafiere per Vinitaly, dal 15 al 18 aprile.



Da qualche anno le catene distributive stanno operando un doveroso recupero di valore dei vini venduti, il prezzo medio aumenta anno dopo anno. Le bottiglie da 0,75, secondo una ricerca Iri per Vinitaly, si sono vendute nel 2017 ad un prezzo medio di 4,32 euro al litro, con un aumento del 2,3% sull'anno precedente. I prezzi quest'anno però potrebbero essere disturbati da aumenti di prezzo sensibili dovuti anche alla cattiva vendemmia 2017.

«L’aumento dei prezzi di vendita - dichiara Francesco Scarcelli di Coop Italia - potrebbe portare ad una riduzione degli acquisti. Si rischia anche che l’aumento concesso all’acquisto si traduca in spinta promozionale andando ulteriormente a svalorizzare il prodotto: l’invito che facciamo alle cantine è quello di essere flessibili, cercando di proporre listini sempre più in linea con il valore reale del prodotto».

L'aumento in questione dovrebbe maggiormente interessare i vini da tavola rispetto a quelli a Denominazione d'origine: «L’aumento dei prezzi - ha spiegato Valerio Frascaroli di Conad - è già in atto e proseguirà sui prodotti “tavola”. Sarà meno evidente sui prodotti di fascia medio/medio-alta dove una buona parte degli incrementi saranno probabilmente assorbiti dai distributori per non rallentare la crescita di questo segmento».

La questione della definizione del prezzo più appropriato è semplificata nei vini offerti col marchio dell’insegna distributrice, un settore che nel 2017 ha pesato per il 13,7%  sulle vendite del vino e del 6% sulle bottiglie da 0,75cl (dati Iri, supermercati, iper, libero servizio piccolo) e sul quale diverse insegne puntano per il futuro. «La nostra linea di vini a denominazione di origine a marchio Grandi Vigne - riferisce Marco Peduzzi di Iper, la Grande I -  presenta una fascia di prezzo molto ampia, tra i 4 e i 40 euro. Nel 2017 abbiamo venduto 1 milione di bottiglie, in un’offerta completa che comprende anche vino biologico, senza solfiti ed anche mezze bottiglie».
 
Anche il Gruppo Selex (insegne Famila, A&O ed altre insegne regionali) ha investito sul marchio “Le Vie dell’Uva”: «Sugli scaffali - spiega Dario Triarico - presentiamo 59 etichette con quel marchio con una fascia di prezzo per i vini più comuni che va dai 3 ai 5 euro e quella per le eccellenze enologiche regionali che va dai 6 euro in su. Nel 2017 abbiamo avuto una crescita delle vendite del 12% a volume».

Con il 2018 potrebbero anche aumentare le vendite di vini e spumanti bio nella Gdo, oggi limitate a poco più di 4 milioni di litri per un valore di circa 24 milioni di euro, come testimonia l'insegna specializzata nel bio EcorNaturaSi: «Nel 2017 abbiamo registrato un incremento a volume del 9% - spiega Michele Bonato - meglio i rossi dei bianchi, con gli spumanti oltre il 15%. Ma questo è un settore ancora "giovane" che crescerà in tutta la grande distribuzione».

Interessante poi il boom nel 2017 dei vini tipici delle regioni, un successo che dovrebbe proseguire anche nel 2018. Di seguito i vini preferiti nelle diverse insegne:
  • Capetta del Piemonte, Montecchio dalla Toscana, Terre de Trinci dall’Umbria (Gruppo Pam);
  • Vermentino dalla Sardegna, Gewurztraminer dal Trentino Alto Adige, Pignoletto da Emilia Romagna (Conad);
  • Primitivo dalla Puglia, Pecorino e Passerina da Marche e Abruzzo e Prosecco (Italy Discount);
  • Chianti, Vermentino e Prosecco (Coop Italia).

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Alberto Lupini


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