Magritte, la piadineria da “pellegrinaggio” A Loreto impasto e farcia gourmet

24 aprile 2017 | 10:19
di Carla Latini
Da più di otto anni, vissuti prima in sordina ad affinare le ricette, sia dell’impasto che delle farce, Magritte, la piadineria con il cappello, è oggi un luogo di culto per gli amanti della piada in generale e per i giovani. Michele Fusillo li coccola e coinvolge attraverso un abile uso dei social.



La pagina Facebook è in continua evoluzione e pullula di aggiornamenti. Il successo ora è meritato. Grazie a Matteo Fusillo, papà di Michele. Un uomo simpatico ed eclettico. Uno che ama le sfide. Immaginate un milanese doc, un Francesco Pannofino più magro e con stessa verve, trapiantato a Loreto (An) al quale dicono: «Attiva questo piccolo locale sotto Porta Romana ma niente panini e niente pizza». Matteo è cresciuto con i primi panini d’autore. Quelli della Milano delle paninoteche. Vista la struttura del locale rimane solo la piadina. A Matteo non piace. Lavora sull’impasto. Lo cerca più soffice con il lievito. Le piadine firmate Magritte sono spesse, croccanti fuori e soffici dentro.


Matteo e Michele Fusillo

Una volta stabilizzato l’impasto i due si concentrano sulle farce. Non è il caso di passare subito alla provocazione. È il caso di arrivarci per gradi. Quindi via con le classiche. Che sia crudo squacquerone e rucola, speck grana e rucola. I ricordi milanesi di Matteo sono, però, troppo forti. C’è un panino che gli martella nella testa: patè de foie gras, cotto affumicato, brie, insalata e salsa piccante.



È lei, la Magritte! Le altre del menu gourmet sono le idee/ispirazioni di amici colti buongustai. Le chiamo, so che Michele approverà, le preferite dagli amici. Da Lucy, Willy, Teresina, Charly. Tanto per rendere l’idea Willy è con salsiccia, cipolle al miele, scamorza affumicata e lattuga. Tutti gli ingredienti sono Dop, Igp, prodotti locali, stagionali. Selezionati con grande rispetto. Quella con erbe di campo e scamorza che fa parte delle vegetariane, è una delle mie preferite.



Apro una parentesi a parte per i club sandwich e per il menu Lab017 che si trasforma ogni mese, da provare il Burrito. Le versioni dei club sandwich sono due, la tradizionale e la sofisticata, buonissima, salmone affumicato, salsa all’aglio, rucola e polvere di speck croccante. Dulcis in fundo la piadina con Nocciolata Rigoni. Cosa si beve? Si beve molto social, scherzo! Per le birre: Forst (Sixtus, Kronen, 1857) Menabrea, Chouffe, Chimay Dorèe, Blanche de Namur. I vini sono selezionati dalla cantina Garofoli e si servono solo quelli: Komaros, il rosato, Piancarda rosso Conero e Macrina, Verdicchio dei Castelli di Jesi. Il locale è molto piccolo e l’inverno è meglio prenotare. L’estate si sta fuori sotto la bombetta di Magritte. Alla mia domanda perché Magritte, Matteo risponde serio: «Mi piace molto». I due sono organizzatissimi per l’asporto. Davanti c’è un bel parcheggio adatto ad una sosta veloce.

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Alberto Lupini


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