Nero 9, il ristorante-galleria di Milano tra Vitellone bianco e arti figurative
Commistione pura tra Cucina italiana, toscaneggiante e arte. Questa la formula del ristorante Nero 9, inaugurato a Milano in zona Garibaldi-Brera. Un locale essenziale che punta deciso sui contenuti
15 dicembre 2017 | 11:33
di Gabriele Ancona
Parente, classe 1981, ha già una lunga esperienza alle spalle come titolare di bar, pizzerie e ristoranti, le diverse anime dell’ospitalità. E se ha deciso di muoversi in controtendenza rispetto alle numerose derive vegetariane odierne avrà i suoi buoni motivi.
Marco Parente
«Crediamo nell’antica tradizione della cultura dell’allevamento italiano come patrimonio dell’identità del mangiare genuino. Siamo vicini ai produttori che da più di 1.500 anni allevano questi capi esclusivamente nell’area dell’Italia centrale. Per questo ci siamo uniti al Consorzio di tutela del Vitellone bianco dell’Appenino centrale e siamo al momento l’unico ristorante a Milano e tra i pochi della Lombardia a lavorare con questo marchio di qualità». Una determinazione, e una passione, comprovate dalla frollatura di 40 giorni effettuata da Nero 9 per la scottona.
Non solo carne, però. Il menu, a rotazione stagionale, propone taglieri di formaggi e salumi Dop e Igp con gnocco fritto e primi piatti regionali come i Bigoli cacio e pepe, gli Agnolotti con tartufo bianco o la pasta a mano con zucca pavese e speck.
A rotazione, in questo caso poco più che mensile, anche le opere degli artisti che fasciano i quaranta coperti di Nero 9, a completare la sua identità di ristorante-galleria.
«Con le nostre proposte vogliamo suscitare interesse e curiosità nel pubblico generico durante un semplice pranzo o una cena con amici; non per forza in chi si intende di arte. Insomma, ci piace creare un nuovo dialogo in una dimensione di incontro quasi casuale», sottolinea Parente. Le cui parole non vanno fraintese. Nero 9 vuole sì avvicinare l’arte a tutti, ma servendo intorno ai tavoli artisti selezionati in collaborazione con critici e curatori di mostre.
Donatella Izzo
Esordio di peso con Donatella Izzo che presenta alcuni pezzi del progetto (No)Portraits. In una società stordita dal dilagare dei selfie l’artista ha rielaborato un ritratto antitetico spostando l’attenzione dall’esteriore a un’interiorità prima nascosta. Nei suoi “antiritratti”, fotografie elaborate in maniera pittorica, celebra l’imperfezione, il difetto come simbolo di fierezza.
Per informazioni: www.nero9milano.com
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