Nuovo menu al “Coffee Pot Trastevere” Fusion tra Giappone, Messico e Hawaii
30 dicembre 2016 | 10:27
di Mariella Morosi
L'originalità del format è anche nell'atmosfera e nell'arredo, un po’ giardino d’inverno con piante esotiche a cascata dal soffitto e un po' garage da thriller con colonne grezze di cemento. Intorno al rustico bancone dedicato al bere miscelato si può scegliere dalle 19 in poi tra un'ampia selezione di tequila e mezcal, magari aspettando il tavolo, insieme a qualcosa di intrigante tra sushi, tacos, cevichem burritos, tempura o tartare. Oppure semplicemente ci si può rilassare gustando un cocktail come l’aromatico Akaibara, o il fiammeggiante El bandido, a base di mezcal, infuso al legno di cocco, lime, sciroppo d'ananas e pimento.
La scelta delle specialità esotiche da gustare è vasta, ben indicata e fotografata sui menu per soddisfare le curiosità e facilitare la scelta. Per il primo anniversario del locale trasteverino la formula vincente nippo-messicana è stata arricchita da commistioni hawaiiane e da piatti valorizzati dalla cottura a bassa temperatura che esalta i sapori degli ingredienti senza impoverirli dei succhi e degli aromi. Il risultato è un moderno e originale mix gastronomico composto da 8 nuove proposte sushi e raw food e 14 nuovi piatti messicani.
Da provare il Polpo cotto a temperatura moderata, con erbe aromatiche, sour cream al lime, cipolla e jalapeno, e l'Hawaiian Poke Bowl marinato, dove il tonno è tagliato con una tecnica che consiste nell’affettare o sezionare in obliquo. Restano i “classici” che hanno reso il locale meta di un pubblico giovane e curioso e di appassionati del food internazionale. In cucina c’è Marco Fontana, allievo di Marco Di Vita, responsabile delle proposte messicane, della cottura a bassa temperatura e della pasticceria mentre Ajmal Ameer resta l’interprete del sushi e raw food.
Molta attenzione alle materie prime, sia esotiche che mediterranee, combinate in forme, colori e sapori intriganti ma sempre con tocco leggero e salutista. Il crudo di pesce freschissimo spesso è accompagnato da riso, verdure e frutta esotica. L’esperienza gastronomica al Coffee Pot è pensata per andare di pari passo anche con il bere miscelato e una speciale carta ne spiega segreti e abbinamenti. Per i tradizionalisti c'è anche una buona scelta di vini e di birre.
Sono previste alcune formule come quella dell’aperitivo (selezione di Maki, Uramaki, Nigiri, Wakame, Burritos e Nachos + vino o birra 12€ oppure + cocktail, a 14 €) e alcuni menu degustazione. Prezzi accettabili e con un buon rapporto rispetto alla qualità. Non manca una buona musica con la direzione artistica di Simone Brengola. I quattro titolari, Melissa Leone, Giorgio Fiorilli, Andrea Clapier e Francesco Chiappini, sempre presenti tra gli ospiti con un sorriso o un consiglio, sono uniti dalla passione per il cibo e dalla convinzione che il mondo non ha confini, tanto meno in cucina. Ognuno di loro ha portato e realizzato un’idea, con l'obiettivo di creare un vero e proprio brand, perfezionato dopo il successo di un altro loro locale dalla formula simile, da tempo avviato, sempre a Roma, in via Michele di Lando (piazza Bologna).
Per informazioni: www.coffeepotcompany.com
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