Emilia, 40 milioni di euro a turismo e ristoranti

08 gennaio 2021 | 18:01
L'Emilia Romagna destina a favore dei comparti più colpiti dalle conseguenze economiche di questa pandemia 40 milioni di euro, 3 dei quali destinati alle imprese di intrattenimento. Discoteche, pubblici esercizi, ma anche altri importanti settori come ad esempio guide turistiche e sale cinematografiche sono al centro dell’intervento regionale.


Gianni Indino

«Un sentito ringraziamento - dice Gianni Indino, presidente di Confcommercio della provincia di Rimini e del SILB dell’Emilia Romagna - - all’amministrazione regionale che si è dimostrata efficace ad individuare le reali criticità e a porvi rimedio per salvaguardare il tessuto imprenditoriale del nostro territorio. Va dato atto al presidente Stefano Bonaccini e l’assessore al Turismo, Andrea Corsini di avere accolto le nostre richieste, presentate come Silb-Confcommercio durante i continui e numerosi incontri che ho tenuto personalmente in questi lunghi mesi in presenza e in videoconferenza e che hanno portato ad ottenere  sostegni reali per le imprese. Non meno rilevanti le dichiarazioni fatte dagli amministratori, perché sanciscono l’importanza del ruolo delle discoteche nell’economia regionale. Certo, c’è da fare sempre di più, a cominciare da una erogazione veloce dei sostegni, senza permettere che la burocrazia possa inficiare questo sforzo economico: le imprese sono veramente allo stremo e hanno subito bisogno di liquidità. Sono sufficienti? No, ma di certo sono un primo passo».

«Purtroppo - chiude - anche le prossime settimane dovremo passarle in Zona Arancione e ancora una volta i nostri pubblici esercizi dovranno rimanere chiusi se non per l’asporto o la consegna a domicilio. Questo balletto di colori non è più affrontabile: servono date certe per le riaperture, perché l’incertezza ci sta logorando aggiungendo difficoltà a quelle che sono già in essere. I dati regionali sui contagi però non sono buoni, nonostante per tutte le feste bar e ristoranti siano stati chiusi. Evidentemente, come ha sottolineato anche il presidente Bonaccini, paghiamo a caro prezzo le cene e i festeggiamenti nelle case. La responsabilità individuale rimane un fattore fondamentale per uscire da questa pandemia ed è a questa che voglio nuovamente appellarmi. Quando la responsabilità personale viene meno, genera difficoltà a tutti, in primis ad aziende come i pubblici esercizi che devono rimanere chiuse nonostante l’adempimento di tutti i protocolli di sicurezza. Cerchiamo dunque di prenderci ognuno le nostre responsabilità in modo da uscire velocemente da questa brutta situazione senza che resti indietro nessuno. Le aziende non ce la fanno più, l’incertezza le sta logorando».

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Alberto Lupini


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