Buffet style, sfizi estetici e piaceri per il palato

Quando Pierre Buffet, cuoco di Francesco I, per conservare ed esaltare le portate di uno dei mille banchetti per la corte francese, pensò di esporle in una credenza, mai avrebbe immaginato che quel singolare allestimento avrebbe fatto scuola. Grazie a questa sua intuizione, infatti, non solo il cibo divenne assoluto protagonista, ma anche i commensali ebbero un ruolo attivo, potendo scegliere in piena libertà quali piatti assaggiare e in quante porzioni. Una rivoluzione di gusto che definì un nuovo stile dell’assaggio, celebrato da scenografiche preparazioni affidate ad “architetti dei banchetti” capaci di creare messe in scena degne di un re.



Tra la fine del ‘600 e l’800 il servizio “alla francese”, come venne ribattezzato il buffet, ebbe il suo trionfo, forte di vassoi traboccanti, di piatti caldi su scaldavivande, di portate fredde su maestosi zoccoli e di surtout centro-tavola con scatoline porta-spezie, oliere, zuccheriere. Che il buffet non sarebbe stato un fuoco di paglia destinato a scomparire tra le mode gastronomiche lo sancì anche Napoleone che della kermesse di primi e secondi, antipasti e dolci esposti allo sguardo curioso dei propri ospiti fece un tratto distintivo, precorrendo così i tempi del finger food, degli aperi-cena, dei brunch chic e dell’“all you can eat”.

«Soluzioni queste - spiega Sergio Pezzotta, presidente del cda di Ros - sempre più adottate da ristoranti, hotel e locali “up to date”, perché permettono di coinvolgere i propri ospiti in esperienze del palato che attivano non solo gusto e vista, ma anche olfatto e tatto, considerato il contatto ravvicinato con le portate. Il buffet, inoltre, è una soluzione “bilanciata” perché incentiva il consumo delle proposte gourmet giocando anche sull’estetica. Vetrine refrigerate, vassoi, alzate, zuppiere riscaldate, distributori di vivande come di cereali, ma anche taglieri e portaverdure consentono infatti di dare uno stile chiaro al proprio locale, contribuendo alla sua piacevolezza».



Appagare l’occhio, solleticare il palato
Dalla cinquecentesca corte dei Valois al ricco buffet breakfast o happy hour contemporaneo il passo è breve, purché si scelgano i migliori prodotti per realizzarlo. «Noi puntiamo su Pintinox - dichiara Pezzotta - che con la sua linea Buffet, nelle varianti “5 stelle” total white, “Classic” nel rassicurante colore wengé e “Compact” in legno naturale antigraffio e antimacchia ideale per locali minimal, offre soluzioni versatili e funzionali, in grado di adattarsi a diverse ambientazioni e collocazioni sulla base delle metrature disponibili, senza dimenticare eleganza ed estetica».

Il valore aggiunto? La modularità. Le tre linee proposte da Pintinox, oltre a fornire una gamma completa di prodotti, sono infatti componibili secondo le reali necessità grazie ad una serie di elementi sovrapponibili uno all’altro, con buona pace del fattore costi e spazi. L’essenza del buffet nasce qui.

«Scegliamo di distribuire marchi che sappiano fare davvero la differenza sia per il design che per la qualità dei materiali, la funzionalità e l’immagine che offrono. Assistere il nostro cliente anche nella definizione di uno stile che realmente lo rappresenti - conclude Pezzotta - è uno dei nostri compiti insieme a quello di intercettare prodotti innovativi e soluzioni utili a combinare costi e benefici».


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